Da alcuni anni la Facoltà di Economia di Roma Tre porta avanti lesperienza didattica del Master in Economia delle imprese cooperative, parallelamente allattività didattica sta crescendo unattività di ricerca. Questi studi si sviluppano allinterno di Laborcoop, il laboratorio che il Dipartimento di Ricerche aziendali di Roma Tre ha costituito allo scopo di promuovere le ricerca sulla cooperazione e leconomia sociale. La ricerca sui modelli organizzativi presenti nellesperienza cooperativa è in corso, riguarda via via nuove aziende, con lambizione di continuare, confrontando i risultati ottenuti in Italia con le esperienze dei paesi con importanti esperienze cooperative. Quello presentato è dunque un lavoro in progress destinato ad un piccolo numero di studenti ed esperti del movimento cooperativo: con i primi si valuterà lutilità del testo rispetto alle esigenze della didattica; con i secondi si vuole discutere lapplicazione dellimpostazione teorica alla realtà cooperativa italiana. Il gruppo di ricerca che ha realizzato le fasi di lavoro sul campo è stato coordinato da Andrea Bernardi, ricercatore di Laborcoop, che ha anche validamente contribuito allimpostazione metodologica. Le aziende studiate in questa prima fase sono: Sacmi, Camst, Coop Adriatica, Conad. Mentre le discipline ragionieristiche e tributarie hanno finora fornito un buon contributo di conoscenza dellimpresa cooperativa italiana, non altrettanto si può dire delle discipline organizzative. Giuristi e fiscalisti, daltronde, sono inevitabilmente legati allo specifico normativo italiano e coinvolti nella gestione, mentre i teorici dellorganizzazione devono fornire prospettive più ampie e strumenti analitici capaci di spiegare esperienze di imprese operanti in una molteplicità di paesi. Limpresa cooperativa è ormai da più di un secolo componente di rilievo delleconomia mondiale, è quindi necessario che la teoria organizzativa proponga i quadri concettuali entro cui descrivere e spiegare questa esperienza in modo da aiutarne i protagonisti rispetto alle previsioni e alle scelte organizzative. Lipotesi che sta a base di questa ricerca si fonda sugli studi delle istituzioni e delle culture aziendali e sostiene che il movimento cooperativo italiano ha elaborato un apparato culturale di base specifico che caratterizza profondamente tutti gli aspetti della vita aziendale e quindi anche lorganizzazione. Negli ultimi decenni del secolo scorso il modello neoistituzionalista ha fornito limpianto più importante per lanalisi e la comprensione dei fenomeni organizzativi. La sua applicazione allanalisi delle esperienze organizzative delle imprese cooperative italiane vuole dunque essere una prova della validità e dellutilità di questa teoria. La ricerca si propone di rilevare se esiste un modello organizzativo specifico delle aziende aderenti alla cooperazione italiana, e quindi di confrontarlo con quello delle aziende capitaliste. Data la complessa articolazione dellinserimento delle aziende cooperative nel sistema economico italiano la ricerca segue questa articolazione studiando le esperienze organizzative allinterno di una serie di situazioni che tiene conto: Del tipo di cooperativa; Dellimpostazione ideologica, politica, religiosa, culturale che caratterizza la proprietà; Del settore; Della dimensione; Della collocazione territoriale.Se la ricerca riscontrerà omogeneità significative dal punto di vista organizzativo, è segno che la cultura della cooperazion
Battaglia, F. (2003). L'organizzazione nelle Cooperative. Roma : Edizioni PiGreco.
L'organizzazione nelle Cooperative
BATTAGLIA, Filippo
2003-01-01
Abstract
Da alcuni anni la Facoltà di Economia di Roma Tre porta avanti lesperienza didattica del Master in Economia delle imprese cooperative, parallelamente allattività didattica sta crescendo unattività di ricerca. Questi studi si sviluppano allinterno di Laborcoop, il laboratorio che il Dipartimento di Ricerche aziendali di Roma Tre ha costituito allo scopo di promuovere le ricerca sulla cooperazione e leconomia sociale. La ricerca sui modelli organizzativi presenti nellesperienza cooperativa è in corso, riguarda via via nuove aziende, con lambizione di continuare, confrontando i risultati ottenuti in Italia con le esperienze dei paesi con importanti esperienze cooperative. Quello presentato è dunque un lavoro in progress destinato ad un piccolo numero di studenti ed esperti del movimento cooperativo: con i primi si valuterà lutilità del testo rispetto alle esigenze della didattica; con i secondi si vuole discutere lapplicazione dellimpostazione teorica alla realtà cooperativa italiana. Il gruppo di ricerca che ha realizzato le fasi di lavoro sul campo è stato coordinato da Andrea Bernardi, ricercatore di Laborcoop, che ha anche validamente contribuito allimpostazione metodologica. Le aziende studiate in questa prima fase sono: Sacmi, Camst, Coop Adriatica, Conad. Mentre le discipline ragionieristiche e tributarie hanno finora fornito un buon contributo di conoscenza dellimpresa cooperativa italiana, non altrettanto si può dire delle discipline organizzative. Giuristi e fiscalisti, daltronde, sono inevitabilmente legati allo specifico normativo italiano e coinvolti nella gestione, mentre i teorici dellorganizzazione devono fornire prospettive più ampie e strumenti analitici capaci di spiegare esperienze di imprese operanti in una molteplicità di paesi. Limpresa cooperativa è ormai da più di un secolo componente di rilievo delleconomia mondiale, è quindi necessario che la teoria organizzativa proponga i quadri concettuali entro cui descrivere e spiegare questa esperienza in modo da aiutarne i protagonisti rispetto alle previsioni e alle scelte organizzative. Lipotesi che sta a base di questa ricerca si fonda sugli studi delle istituzioni e delle culture aziendali e sostiene che il movimento cooperativo italiano ha elaborato un apparato culturale di base specifico che caratterizza profondamente tutti gli aspetti della vita aziendale e quindi anche lorganizzazione. Negli ultimi decenni del secolo scorso il modello neoistituzionalista ha fornito limpianto più importante per lanalisi e la comprensione dei fenomeni organizzativi. La sua applicazione allanalisi delle esperienze organizzative delle imprese cooperative italiane vuole dunque essere una prova della validità e dellutilità di questa teoria. La ricerca si propone di rilevare se esiste un modello organizzativo specifico delle aziende aderenti alla cooperazione italiana, e quindi di confrontarlo con quello delle aziende capitaliste. Data la complessa articolazione dellinserimento delle aziende cooperative nel sistema economico italiano la ricerca segue questa articolazione studiando le esperienze organizzative allinterno di una serie di situazioni che tiene conto: Del tipo di cooperativa; Dellimpostazione ideologica, politica, religiosa, culturale che caratterizza la proprietà; Del settore; Della dimensione; Della collocazione territoriale.Se la ricerca riscontrerà omogeneità significative dal punto di vista organizzativo, è segno che la cultura della cooperazionI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.