I carmi 10 e 11 di Paolino costituiscono il primo esempio di corrispondenza cristiana in versi e offrono molteplici motivi di interesse sia in prospettiva storico-culturale sia dal punto di vista squisitamente letterario. In essi il futuro vescovo di Nola si rivolge all’antico maestro Ausonio per difendere la propria conversione a vita ascetica e l’abbandono della poesia profana, ma lo fa restando fedele alle forme della lingua poetica classica. Il volume, oltre a una introduzione generale, fornisce testo, traduzione e commento dei due carmi. Il saggio introduttivo inquadra l’opera poetica di Paolino sullo sfondo della società aristocratica tardo-romana e della penetrazione del cristianesimo tra i suoi membri; dall'anlisi delle questioni relative al testo (caratteri ed evoluzione del legame con Ausonio, successione e cronologia dello scambio) si passa a misurare i cambiamenti che la trattazione di temi cristiani determina nella pratica poetica del Nolano. Questa è pure la finalità del commento, di carattere essenzialmente linguistico e stilistico-letterario, che mostra come la poesia di contenuto cristiano proposta da Paolino sia profondamente radicata nella cultura letteraria antica. Il testo dei carmi, preceduto da una introduzione che ne indaga le tematiche generali a livello contenutistico e storico, è corredato da un apparato critico essenziale basato su quello dell’edizione Hartel (CSEL 30), che viene semplificato e aggiornato alla luce di interventi e proposte successivi, in modo da fornire i dati necessari alla valutazione dei problemi testuali; le divergenze dal testo di Hartel sono segnalate in appendice. Anche la traduzione è intesa a dare un contributo al chiarimento delle scelte testuali e delle proposte interpretative avanzate nel commento.
Filosini, S. (2008). Paolino di Nola, Carmi 10 e 11. Introduzione, testo, traduzione e commento.. Roma : Herder.
Paolino di Nola, Carmi 10 e 11. Introduzione, testo, traduzione e commento.
2008-01-01
Abstract
I carmi 10 e 11 di Paolino costituiscono il primo esempio di corrispondenza cristiana in versi e offrono molteplici motivi di interesse sia in prospettiva storico-culturale sia dal punto di vista squisitamente letterario. In essi il futuro vescovo di Nola si rivolge all’antico maestro Ausonio per difendere la propria conversione a vita ascetica e l’abbandono della poesia profana, ma lo fa restando fedele alle forme della lingua poetica classica. Il volume, oltre a una introduzione generale, fornisce testo, traduzione e commento dei due carmi. Il saggio introduttivo inquadra l’opera poetica di Paolino sullo sfondo della società aristocratica tardo-romana e della penetrazione del cristianesimo tra i suoi membri; dall'anlisi delle questioni relative al testo (caratteri ed evoluzione del legame con Ausonio, successione e cronologia dello scambio) si passa a misurare i cambiamenti che la trattazione di temi cristiani determina nella pratica poetica del Nolano. Questa è pure la finalità del commento, di carattere essenzialmente linguistico e stilistico-letterario, che mostra come la poesia di contenuto cristiano proposta da Paolino sia profondamente radicata nella cultura letteraria antica. Il testo dei carmi, preceduto da una introduzione che ne indaga le tematiche generali a livello contenutistico e storico, è corredato da un apparato critico essenziale basato su quello dell’edizione Hartel (CSEL 30), che viene semplificato e aggiornato alla luce di interventi e proposte successivi, in modo da fornire i dati necessari alla valutazione dei problemi testuali; le divergenze dal testo di Hartel sono segnalate in appendice. Anche la traduzione è intesa a dare un contributo al chiarimento delle scelte testuali e delle proposte interpretative avanzate nel commento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.