Il volume presenta,per la prima volta in Italia,un quadro organico dell'antropologia filosofica contemporanea,intesa come una 'filosofia speciale' che,pur non rinnegando i suoi rapporti con la filosofia in generale, si è venuta consolidando come una vera e propria disciplina autonoma.Perciò si sentiva l'esigenza di un lavoro che ne mettesse in luce le origini,la specificità,i rapporti con il pensiero filosofico che l'ha preceduta e con quello a lei contemporaneo e che analizzasse il pensiero dei tre Autori che sono considerati i suoi 'padri fondatori':Max Scheler,Arnold Gehlen ed Helmuth Plessner.L'antropologia filosofica occupa ormai un suo spazio autonomo accanto alle grandi e universalmente riconosciute correnti che caratterizzano il pensiero novecentesco:dal neokantismo allo storicismo,dall'esistenzialismo al pragmatismo,dall'ermeneutica al neopositivismo. Di fronte alla difficoltà e alla crisi di tutte le certezze che coinvolse la filosofia agli inizi del '900 e al contemporaneo progresso delle scienze empiriche dell'uomo,dalla biologia alla psicologia,dalla sociologia alla linguistica,dall'antropologia culturale all'economia,si è avvertita l'esigenza di cogliere l'essere umano nella sua interezza,integrando,coordinando e armonizzando i risultati delle indagini scientifiche per ricomporre in unità i molteplici aspetti indagati e per recuperare così una visione unitaria dell'uomo.Nasce così la moderna antropologia filosofica,che si propone di gettare un ponte tra scienza e filosofia incardinandolo sul problema dell'uomo,al fine di costruirne un'immagine globale.Si viene a colmare,in questo modo, una carenza della filosofia italiana,che si era occupata dei singoli Autori in diversi contesti,ma non aveva ancora realizzato un'analisi complessiva dell'antropologia filosofica,intesa come una tematica costitutiva e portante del pensiero filosofico contemporaneo,così come avviene,invece,nei paesi di lingua tedesca.A tal fine il libro affronta i problemi cruciali della disciplina,che,ponendosi al crocevia tra filosofia, scienze dell'uomo e scienze della natura,vuole riallacciare i fili di un discorso che aiuti l'essere umano a comprendere se stesso e a identificare i tratti caratteristici della sua esistenza, cercando di stabilire quale sia 'la sua natura e il suo posto nel mondo'.All'interno di questo percorso teorico si collocano gli Autori trattati,i quali si propongono di fornire un'immagine globale e sintetica dell'uomo,partendo dai risultati delle varie scienze,da conoscenze che devono essere integrate,armonizzate,sintetizzate,unificate in una totalità strutturata sulla base di un'intuizione filosofica primaria.L'indagine dei tre 'padri' della disciplina,Scheler,Gehelen e Plessner,è caratterizzata da un 'forte' presupposto filosofico, che gioca un ruolo preponderante nel rapporto con le scienze e nel tratteggiare di conseguenza un'immagine dell'uomo. L'essere segnato da un principio spirituale è per l'uomo scheleriano l'essenza del suo essere nel mondo, ciò che lo rende unico e diverso da tutti gli altri viventi;la 'posizione eccentrica',il 'distacco originario' rispetto alla vita organica individua e qualifica l'uomo plessneriano rispetto agli altri esseri;il venir rappresentato come un 'progetto particolare' della natura,come una creatura unica ed eccezionale, che si distingue dalle altre, pur restando nell'ambito esclusivamente empirico,è il carattere precipuo dell'uomo gehleniano.

Pansera, M.T. (2001). Antropologia filosofica. La peculiarità dell'umano in Scheler, Gehlen e Plessner. Milano : Bruno Mondatori.

Antropologia filosofica. La peculiarità dell'umano in Scheler, Gehlen e Plessner

PANSERA, Maria Teresa
2001-01-01

Abstract

Il volume presenta,per la prima volta in Italia,un quadro organico dell'antropologia filosofica contemporanea,intesa come una 'filosofia speciale' che,pur non rinnegando i suoi rapporti con la filosofia in generale, si è venuta consolidando come una vera e propria disciplina autonoma.Perciò si sentiva l'esigenza di un lavoro che ne mettesse in luce le origini,la specificità,i rapporti con il pensiero filosofico che l'ha preceduta e con quello a lei contemporaneo e che analizzasse il pensiero dei tre Autori che sono considerati i suoi 'padri fondatori':Max Scheler,Arnold Gehlen ed Helmuth Plessner.L'antropologia filosofica occupa ormai un suo spazio autonomo accanto alle grandi e universalmente riconosciute correnti che caratterizzano il pensiero novecentesco:dal neokantismo allo storicismo,dall'esistenzialismo al pragmatismo,dall'ermeneutica al neopositivismo. Di fronte alla difficoltà e alla crisi di tutte le certezze che coinvolse la filosofia agli inizi del '900 e al contemporaneo progresso delle scienze empiriche dell'uomo,dalla biologia alla psicologia,dalla sociologia alla linguistica,dall'antropologia culturale all'economia,si è avvertita l'esigenza di cogliere l'essere umano nella sua interezza,integrando,coordinando e armonizzando i risultati delle indagini scientifiche per ricomporre in unità i molteplici aspetti indagati e per recuperare così una visione unitaria dell'uomo.Nasce così la moderna antropologia filosofica,che si propone di gettare un ponte tra scienza e filosofia incardinandolo sul problema dell'uomo,al fine di costruirne un'immagine globale.Si viene a colmare,in questo modo, una carenza della filosofia italiana,che si era occupata dei singoli Autori in diversi contesti,ma non aveva ancora realizzato un'analisi complessiva dell'antropologia filosofica,intesa come una tematica costitutiva e portante del pensiero filosofico contemporaneo,così come avviene,invece,nei paesi di lingua tedesca.A tal fine il libro affronta i problemi cruciali della disciplina,che,ponendosi al crocevia tra filosofia, scienze dell'uomo e scienze della natura,vuole riallacciare i fili di un discorso che aiuti l'essere umano a comprendere se stesso e a identificare i tratti caratteristici della sua esistenza, cercando di stabilire quale sia 'la sua natura e il suo posto nel mondo'.All'interno di questo percorso teorico si collocano gli Autori trattati,i quali si propongono di fornire un'immagine globale e sintetica dell'uomo,partendo dai risultati delle varie scienze,da conoscenze che devono essere integrate,armonizzate,sintetizzate,unificate in una totalità strutturata sulla base di un'intuizione filosofica primaria.L'indagine dei tre 'padri' della disciplina,Scheler,Gehelen e Plessner,è caratterizzata da un 'forte' presupposto filosofico, che gioca un ruolo preponderante nel rapporto con le scienze e nel tratteggiare di conseguenza un'immagine dell'uomo. L'essere segnato da un principio spirituale è per l'uomo scheleriano l'essenza del suo essere nel mondo, ciò che lo rende unico e diverso da tutti gli altri viventi;la 'posizione eccentrica',il 'distacco originario' rispetto alla vita organica individua e qualifica l'uomo plessneriano rispetto agli altri esseri;il venir rappresentato come un 'progetto particolare' della natura,come una creatura unica ed eccezionale, che si distingue dalle altre, pur restando nell'ambito esclusivamente empirico,è il carattere precipuo dell'uomo gehleniano.
2001
ISBN 88-424-9819-X
Pansera, M.T. (2001). Antropologia filosofica. La peculiarità dell'umano in Scheler, Gehlen e Plessner. Milano : Bruno Mondatori.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/268813
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