Le unità idrogeologiche dei Monti Sabatini e Cimini, appartenenti al dominio vulcanico del Lazio settentrionale, ospitano una consistente falda regionale che alimenta numerosi bacini idrografici, tra cui quelli del Lago di Bracciano – Fiume Arrone e del Fiume Treia. La geometria del tetto dell’acquifero basale è stata oggetto di una serie di studi, a partire dagli anni ’60. Inoltre, in ambito nazionale, il Treia è l’unico bacino esteso, inciso in serie vulcanica, che è attrezzato da circa vent’anni con una stazione idrometrografica terminale.Queste favorevoli circostanze hanno indotto gli autori di questa nota ad affrontare le problematiche idrogeologiche con l’ausilio di tecnologia informatica, attraverso visualizzazioni tridimensionali e cartografie numeriche del substrato a bassa permeabilità e del tetto della falda idrica regionale, in modo tale da poter confrontare e quantificare la risorsa idrica attuale rispetto agli scenari riconosciuti per gli anni passati.A tal fine sono state condotte più campagne di rilevamento piezometrico e delle portate in alveo nel periodo 1998-2002. I risultati di tali indagini hanno messo in luce un depauperamento della falda idrica e hanno permesso di valutarne l’entità su breve e medio periodo, rispettivamente tre e trent’anni. L’abbattimento più consistente dei livelli di falda (oltre i 50 metri) è stato riscontrato tra Monte Rocca Romana e Monterosi, mentre abbassamenti nell’ordine delle decine di metri sono stati riconosciuti in più settori a Est del Lago di Bracciano.E’ stata, inoltre, definita quantitativamente la ricarica, al fine di valutare l’influenza di tale fattore sul depauperamento comprovato dai rilievi idrogeologici effettuati.Nel corso dello studio si è cercato di approfondire le conoscenze sull’assetto geologico-stratigrafico dell’area considerata, utilizzando le stratigrafie di numerose perforazioni e rilievi geofisici realizzati per approvvigionamento idrico industriale e per ricerche geotermiche. Ciò ha permesso di costruire dei profili idrogeologici a differente scala che visualizzano i rapporti tra assetto geologico-strutturale e circolazione idrica sotterranea.Le finalità di questa ricerca costituisce una novità per la regione sabatino-cimina e fornisce elementi di grande interesse applicativo, in particolare per la salvaguardia delle risorse e per lo sviluppo sostenibile.

Capelli, G., Mazza, R., Paganelli, D. (2004). Criticità della risorsa idrica nel bacino del F. Treia (Lazio settentrionale).

Criticità della risorsa idrica nel bacino del F. Treia (Lazio settentrionale)

CAPELLI, Giuseppe;MAZZA, Roberto;
2004-01-01

Abstract

Le unità idrogeologiche dei Monti Sabatini e Cimini, appartenenti al dominio vulcanico del Lazio settentrionale, ospitano una consistente falda regionale che alimenta numerosi bacini idrografici, tra cui quelli del Lago di Bracciano – Fiume Arrone e del Fiume Treia. La geometria del tetto dell’acquifero basale è stata oggetto di una serie di studi, a partire dagli anni ’60. Inoltre, in ambito nazionale, il Treia è l’unico bacino esteso, inciso in serie vulcanica, che è attrezzato da circa vent’anni con una stazione idrometrografica terminale.Queste favorevoli circostanze hanno indotto gli autori di questa nota ad affrontare le problematiche idrogeologiche con l’ausilio di tecnologia informatica, attraverso visualizzazioni tridimensionali e cartografie numeriche del substrato a bassa permeabilità e del tetto della falda idrica regionale, in modo tale da poter confrontare e quantificare la risorsa idrica attuale rispetto agli scenari riconosciuti per gli anni passati.A tal fine sono state condotte più campagne di rilevamento piezometrico e delle portate in alveo nel periodo 1998-2002. I risultati di tali indagini hanno messo in luce un depauperamento della falda idrica e hanno permesso di valutarne l’entità su breve e medio periodo, rispettivamente tre e trent’anni. L’abbattimento più consistente dei livelli di falda (oltre i 50 metri) è stato riscontrato tra Monte Rocca Romana e Monterosi, mentre abbassamenti nell’ordine delle decine di metri sono stati riconosciuti in più settori a Est del Lago di Bracciano.E’ stata, inoltre, definita quantitativamente la ricarica, al fine di valutare l’influenza di tale fattore sul depauperamento comprovato dai rilievi idrogeologici effettuati.Nel corso dello studio si è cercato di approfondire le conoscenze sull’assetto geologico-stratigrafico dell’area considerata, utilizzando le stratigrafie di numerose perforazioni e rilievi geofisici realizzati per approvvigionamento idrico industriale e per ricerche geotermiche. Ciò ha permesso di costruire dei profili idrogeologici a differente scala che visualizzano i rapporti tra assetto geologico-strutturale e circolazione idrica sotterranea.Le finalità di questa ricerca costituisce una novità per la regione sabatino-cimina e fornisce elementi di grande interesse applicativo, in particolare per la salvaguardia delle risorse e per lo sviluppo sostenibile.
2004
Capelli, G., Mazza, R., Paganelli, D. (2004). Criticità della risorsa idrica nel bacino del F. Treia (Lazio settentrionale).
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