Una numerosa serie di fattori ha contribuito alla progressiva focalizzazione dell’attenzione collettiva sugli intangibles, quali l’emergere e l’affermarsi della cosiddetta knowledge economy,la sempre maggiore rilevanza del capitale umano,specie se di elevata specializzazione,e la diffusa accettazione di innovative tecniche di knowledge management. Nella letteratura il capitale intellettuale viene definito come la somma della conoscenza di tutte le risorse di un’organizzazione, competitivo rappresentato dalla materia intellettuale che si compone di informazioni, competenze ed esperienze utilizzate per generare ricchezza. Il capitale intellettuale ha una forte influenza sull’origine degli altri beni intangibili come il goodwill e i marchi, che creano valore per il cliente e di conseguenza elevano il valore patrimoniale dell’organizzazione. In tema di misurazione e rappresentazione degli intangibles assets si sta sviluppando un forte interesse su scala mondiale. Allo stato attuale esiste ancora molto scetticismo in materia e uno dei principali motivi è l’alta soggettività e parzialità delle valutazione dei “beni intangibili”, in particolare se confrontate con il tradizionale bilancio di esercizio e il suo grado di certezza, verificabilità e facilità interpretativa. Alla luce delle tematiche e delle considerazioni sopra riportate, il paper si pone quattro principali obiettivi: 1.Effettuare una valutazione dello stato dell’arte, dal punto di vista sia teorico che di esperienze aziendali, della gestione e misurazione del capitale intellettuale (come componente fondamentale degli asset intangibili), considerando i relativi fabbisogni informativi presenti nel settore dei servizi finanziari. 2.Definire un framework concettuale del capitale intellettuale nel settore, classificando gli asset intangibili teoricamente rilevanti e utili per verifiche empiriche.3.Rilevare, a livello internazionale, le best practice emergenti all’interno degli intermediari finanziari (in particolare gruppi bancari e conglomerati), anche alla luce dell’evoluzione normativa in atto in materia di valorizzazione degli asset intangibili. Le best practice in materia di misurazione e reporting sono valutate nella prospettiva del miglioramento del supporto alle decisioni e della trasparenza informativa nei confronti dei diversi stakeholder.4.Proporre un format di rappresentazione del capitale intellettuale (tipo Intellectual Capital Statement o Report) utile per banche e altri intermediari.Gli obiettivi menzionati nascono dalla convinzione che instaurare e/o migliorare metodi e strumenti di gestione e misurazione del capitale intellettuale rappresenti per gli intermediari finanziari una necessità per conseguire più stabili performance.La misurazione degli intangibles offre oltre ad un’evidenziazione del valore di assets impliciti anche un’importante funzione per l’impresa, obbligandola a ripensare alla sua essenza di organizzazione che trasforma capitale, competenze e lavoro in produzioni che incorporano conoscenza. In questo modo si creano innovativi “sistemi di gestione” della complessità aziendale, attraverso i quali il management può definire meglio e controllare le relazioni che esistono fra tutte le risorse tangibili ed intangibili di cui l'azienda detiene il possesso diretto o a cui comunque ha l'accesso. Il Paper propone una rilettura critica dei contributi offerti in letteratura e avanza ipotesi di ricerca da sottoporre a successive verifiche empiriche.

Previati, D.A., Vezzani, P. (2004). Misurazione e Reporting del Capitale intellettuale nel settore dei servizi finanziari - Newfin- Università Bocconi, 2004.

Misurazione e Reporting del Capitale intellettuale nel settore dei servizi finanziari - Newfin- Università Bocconi, 2004

PREVIATI, Daniele Angelo;
2004-01-01

Abstract

Una numerosa serie di fattori ha contribuito alla progressiva focalizzazione dell’attenzione collettiva sugli intangibles, quali l’emergere e l’affermarsi della cosiddetta knowledge economy,la sempre maggiore rilevanza del capitale umano,specie se di elevata specializzazione,e la diffusa accettazione di innovative tecniche di knowledge management. Nella letteratura il capitale intellettuale viene definito come la somma della conoscenza di tutte le risorse di un’organizzazione, competitivo rappresentato dalla materia intellettuale che si compone di informazioni, competenze ed esperienze utilizzate per generare ricchezza. Il capitale intellettuale ha una forte influenza sull’origine degli altri beni intangibili come il goodwill e i marchi, che creano valore per il cliente e di conseguenza elevano il valore patrimoniale dell’organizzazione. In tema di misurazione e rappresentazione degli intangibles assets si sta sviluppando un forte interesse su scala mondiale. Allo stato attuale esiste ancora molto scetticismo in materia e uno dei principali motivi è l’alta soggettività e parzialità delle valutazione dei “beni intangibili”, in particolare se confrontate con il tradizionale bilancio di esercizio e il suo grado di certezza, verificabilità e facilità interpretativa. Alla luce delle tematiche e delle considerazioni sopra riportate, il paper si pone quattro principali obiettivi: 1.Effettuare una valutazione dello stato dell’arte, dal punto di vista sia teorico che di esperienze aziendali, della gestione e misurazione del capitale intellettuale (come componente fondamentale degli asset intangibili), considerando i relativi fabbisogni informativi presenti nel settore dei servizi finanziari. 2.Definire un framework concettuale del capitale intellettuale nel settore, classificando gli asset intangibili teoricamente rilevanti e utili per verifiche empiriche.3.Rilevare, a livello internazionale, le best practice emergenti all’interno degli intermediari finanziari (in particolare gruppi bancari e conglomerati), anche alla luce dell’evoluzione normativa in atto in materia di valorizzazione degli asset intangibili. Le best practice in materia di misurazione e reporting sono valutate nella prospettiva del miglioramento del supporto alle decisioni e della trasparenza informativa nei confronti dei diversi stakeholder.4.Proporre un format di rappresentazione del capitale intellettuale (tipo Intellectual Capital Statement o Report) utile per banche e altri intermediari.Gli obiettivi menzionati nascono dalla convinzione che instaurare e/o migliorare metodi e strumenti di gestione e misurazione del capitale intellettuale rappresenti per gli intermediari finanziari una necessità per conseguire più stabili performance.La misurazione degli intangibles offre oltre ad un’evidenziazione del valore di assets impliciti anche un’importante funzione per l’impresa, obbligandola a ripensare alla sua essenza di organizzazione che trasforma capitale, competenze e lavoro in produzioni che incorporano conoscenza. In questo modo si creano innovativi “sistemi di gestione” della complessità aziendale, attraverso i quali il management può definire meglio e controllare le relazioni che esistono fra tutte le risorse tangibili ed intangibili di cui l'azienda detiene il possesso diretto o a cui comunque ha l'accesso. Il Paper propone una rilettura critica dei contributi offerti in letteratura e avanza ipotesi di ricerca da sottoporre a successive verifiche empiriche.
2004
Previati, D.A., Vezzani, P. (2004). Misurazione e Reporting del Capitale intellettuale nel settore dei servizi finanziari - Newfin- Università Bocconi, 2004.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/272166
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