La crescente fortuna negli ultimi anni di una museografia d'ispirazione etnoantropologica, richiama l'esigenza di una puntualizzazione teorica dell'orizzonte di tale nuova dimensione comunicativa. Da una parte infatti tale successo sembra ispirato ad una generale retorica dell'autenticità, che è in aperta contraddizione con la prospettiva critica ed autoriflessiva del dibattito contemporaneo, dall'altra invece, la proposizione e il successo delle esposizione e delle proposte museografiche estetizzanti, come l'apertura al Louvre, nell'Aprile 2000, della collezione " Arti dell'Africa, dell'Asia, dell'Oceania e delle Americhe" definite nell'insieme come Arts Premier,o il successo della recente mostra "Africa.Capolavori di un continente", proposta dalla Galleria di Arte Moderna di Torino, suscita dubbi e rende necessaria una riflessione sul senso di queste operazioni museali che ambiguamente da una parte richiamano ad una "politica del riconoscimento" che cela in sè i pericoli e le contraddizioni di una prospettiva multiculturale, dall'altra perpetuano una visone esotica, riattualizzata nel nuovo scenario dell' ethnic business.
Pompeo, F. (2004). Nuovi consumatori, vecchi collezionisti e altre ‘comunità’ del multiculturalismo museografico; IX Congresso Nazionale AISEA ”– “Antropologia e Territorio: Musei e politiche comunicative”..
Nuovi consumatori, vecchi collezionisti e altre ‘comunità’ del multiculturalismo museografico; IX Congresso Nazionale AISEA ”– “Antropologia e Territorio: Musei e politiche comunicative”.
POMPEO, FRANCESCO
2004-01-01
Abstract
La crescente fortuna negli ultimi anni di una museografia d'ispirazione etnoantropologica, richiama l'esigenza di una puntualizzazione teorica dell'orizzonte di tale nuova dimensione comunicativa. Da una parte infatti tale successo sembra ispirato ad una generale retorica dell'autenticità, che è in aperta contraddizione con la prospettiva critica ed autoriflessiva del dibattito contemporaneo, dall'altra invece, la proposizione e il successo delle esposizione e delle proposte museografiche estetizzanti, come l'apertura al Louvre, nell'Aprile 2000, della collezione " Arti dell'Africa, dell'Asia, dell'Oceania e delle Americhe" definite nell'insieme come Arts Premier,o il successo della recente mostra "Africa.Capolavori di un continente", proposta dalla Galleria di Arte Moderna di Torino, suscita dubbi e rende necessaria una riflessione sul senso di queste operazioni museali che ambiguamente da una parte richiamano ad una "politica del riconoscimento" che cela in sè i pericoli e le contraddizioni di una prospettiva multiculturale, dall'altra perpetuano una visone esotica, riattualizzata nel nuovo scenario dell' ethnic business.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.