Fattori quali la diffusione di strumenti finanziari complessi, l’ampliamento delle alternative disponibili, l’interesse generale a che l’attività finanziaria sia svolta in modo efficiente ed efficace, l’apertura alla concorrenza internazionale, hanno sollecitato un più deciso intervento pubblico a sostegno di una maggiore trasparenza dei rapporti negoziali tra banche e clienti.Le argomentazioni a favore della maggiore apertura hanno fatto leva essenzialmente sul ruolo che la trasparenza gioca nell’efficiente allocazione delle risorse e nell’efficacia del meccanismo di coordinamento delle attività economiche in un sistema di mercato. La disponibilità di una più ampia e tempestiva informazione consente infatti, da un lato, agli operatori di assumere scelte più consapevoli, permettendo di meglio impiegare le risorse disponibili, dall’altro, aumenta la solidità e competitività del sistema finanziario, potenziando il controllo da parte del mercato.La regolamentazione che conseguentemente è stata emanata ha coinvolto due categorie di soggetti: le banche, in qualità di destinatarie degli obblighi comportamentali prescritti; i consumatori dei servizi finanziari, beneficiari della tutela prodotta da tali comportamenti. In particolare, le norme in tema di trasparenza hanno imposto agli intermediari una condotta volta a riequilibrare l’asimmetria informativa dei rapporti tra banche e clienti attraverso il trasferimento a questi ultimi di informazioni sulle caratteristiche e condizioni d’acquisto dei servizi offerti.La validità dell’intervento pubblico è evidentemente condizionata dalla fondatezza del presupposto che il cliente sia interessato a ricevere i contenuti che gli vengono trasmessi; in buona sostanza, quindi, è funzione dell’effettivo fabbisogno informativo del consumatore.Obiettivo del presente lavoro è di apprezzare la dimensione e le caratteristiche dei fabbisogni informativi attraverso un’analisi dei processi decisionali e del modo in cui si accumula e si fa uso della conoscenza nei processi d’acquisto di servizi finanziari
Caratelli, M. (2004). Fabbisogni informativi della clientela ed intervento pubblico nella trasparenza dei rapporti negoziali, tesi di dottorato di ricerca in Banca e Finanza - università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Fabbisogni informativi della clientela ed intervento pubblico nella trasparenza dei rapporti negoziali, tesi di dottorato di ricerca in Banca e Finanza - università degli Studi di Roma Tor Vergata
CARATELLI, MASSIMO
2004-01-01
Abstract
Fattori quali la diffusione di strumenti finanziari complessi, l’ampliamento delle alternative disponibili, l’interesse generale a che l’attività finanziaria sia svolta in modo efficiente ed efficace, l’apertura alla concorrenza internazionale, hanno sollecitato un più deciso intervento pubblico a sostegno di una maggiore trasparenza dei rapporti negoziali tra banche e clienti.Le argomentazioni a favore della maggiore apertura hanno fatto leva essenzialmente sul ruolo che la trasparenza gioca nell’efficiente allocazione delle risorse e nell’efficacia del meccanismo di coordinamento delle attività economiche in un sistema di mercato. La disponibilità di una più ampia e tempestiva informazione consente infatti, da un lato, agli operatori di assumere scelte più consapevoli, permettendo di meglio impiegare le risorse disponibili, dall’altro, aumenta la solidità e competitività del sistema finanziario, potenziando il controllo da parte del mercato.La regolamentazione che conseguentemente è stata emanata ha coinvolto due categorie di soggetti: le banche, in qualità di destinatarie degli obblighi comportamentali prescritti; i consumatori dei servizi finanziari, beneficiari della tutela prodotta da tali comportamenti. In particolare, le norme in tema di trasparenza hanno imposto agli intermediari una condotta volta a riequilibrare l’asimmetria informativa dei rapporti tra banche e clienti attraverso il trasferimento a questi ultimi di informazioni sulle caratteristiche e condizioni d’acquisto dei servizi offerti.La validità dell’intervento pubblico è evidentemente condizionata dalla fondatezza del presupposto che il cliente sia interessato a ricevere i contenuti che gli vengono trasmessi; in buona sostanza, quindi, è funzione dell’effettivo fabbisogno informativo del consumatore.Obiettivo del presente lavoro è di apprezzare la dimensione e le caratteristiche dei fabbisogni informativi attraverso un’analisi dei processi decisionali e del modo in cui si accumula e si fa uso della conoscenza nei processi d’acquisto di servizi finanziariI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.