Partecipando al Comitato scientifico della mostra Caravaggio, La Medusa, Lo splendore degli scudi da parata del Cinquecento, l’autore ha ripreso nel catalogo il tema dell’ispirazione dall’antico nel celebre scudo in cuoio dipinto dal Caravaggio con la testa della Gorgone (1597-1598). Oltre al tondo della cosiddetta Tazza Farnese (preziosa sardonice lavorata per Tolemeo VIII con l’allegoria dell’Egitto all’interno e la Medusa all’esterno, oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, allora accessibile in Roma presso palazzo Farnese), vengono segnalate come fonti archeologiche monete di età imperiale e rilievi etruschi e romani che potevano essere noti alla fine del Cinquecento. Nell’occasione l’autore illustra le proprie scoperte sui rapporti del Carvaggio con l’antico a proposito dei tre personaggi della Madonna dei Palafrenieri (1606), alla Galleria Borghese – Maria, Gesù bambino, Sant’Anna, rispettivamente derivati dalla Ninfa con catino, Eracle e gli Uccelli di Stinfale, statua di Dace con le braccia conserte. Altre osservazioni riguardano la Decollazione del Battista (1608), a San Giovanni dei Cavalieri, La Valletta (Malta); il San Girolamo che scrive (1608), nella stessa sede; le Sette opere di Misericordia (1607), a Napoli.

Moreno, P. (2004). Medusa e altro antico nel Caravaggio, in Caravaggio, La Medusa, Lo splendore degli scudi da parata del Cinquecento, catalogo della mostra, a cura di Lucia Pini, Museo Bagatti Valsecchi (Silvana Editoriale), Milano 2004, p. 35-45, fig. 1-24..

Medusa e altro antico nel Caravaggio, in Caravaggio, La Medusa, Lo splendore degli scudi da parata del Cinquecento, catalogo della mostra, a cura di Lucia Pini, Museo Bagatti Valsecchi (Silvana Editoriale), Milano 2004, p. 35-45, fig. 1-24.

MORENO, Paolo
2004-01-01

Abstract

Partecipando al Comitato scientifico della mostra Caravaggio, La Medusa, Lo splendore degli scudi da parata del Cinquecento, l’autore ha ripreso nel catalogo il tema dell’ispirazione dall’antico nel celebre scudo in cuoio dipinto dal Caravaggio con la testa della Gorgone (1597-1598). Oltre al tondo della cosiddetta Tazza Farnese (preziosa sardonice lavorata per Tolemeo VIII con l’allegoria dell’Egitto all’interno e la Medusa all’esterno, oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, allora accessibile in Roma presso palazzo Farnese), vengono segnalate come fonti archeologiche monete di età imperiale e rilievi etruschi e romani che potevano essere noti alla fine del Cinquecento. Nell’occasione l’autore illustra le proprie scoperte sui rapporti del Carvaggio con l’antico a proposito dei tre personaggi della Madonna dei Palafrenieri (1606), alla Galleria Borghese – Maria, Gesù bambino, Sant’Anna, rispettivamente derivati dalla Ninfa con catino, Eracle e gli Uccelli di Stinfale, statua di Dace con le braccia conserte. Altre osservazioni riguardano la Decollazione del Battista (1608), a San Giovanni dei Cavalieri, La Valletta (Malta); il San Girolamo che scrive (1608), nella stessa sede; le Sette opere di Misericordia (1607), a Napoli.
2004
Moreno, P. (2004). Medusa e altro antico nel Caravaggio, in Caravaggio, La Medusa, Lo splendore degli scudi da parata del Cinquecento, catalogo della mostra, a cura di Lucia Pini, Museo Bagatti Valsecchi (Silvana Editoriale), Milano 2004, p. 35-45, fig. 1-24..
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