Le ville fondate in epoca repubblicana nei terreni legati per lungo tempo alla famiglia Maruffi nella località ‘Sassone’ (Ciampino) e al ‘Palombaro’, hanno restituito materiali che testimoniano anche lo svolgimento di attività rurali fino all’età imperiale. I resti architettonici e decorativi delle antiche ville sono stati scoperti proprio grazie alla continuità di uso degli stessi terreni per scopi agricoli. Negli stessi anni in cui i Maruffi fotografavano paesaggi agrari e contadini, gli interventi per la modernizzazione dell’economia agraria imposti, in particolare, negli anni venti del Novecento, mettevano in luce le tracce lasciate secoli prima dagli antichi proprietari terrieri e dai loro lavoranti, anche nelle loro stesse proprietà. A differenza della realtà del lavoro raccontata dalle fotografie, le immagini dell’epoca romana mostrano una visione idilliaca e divinizzata della vita campestre. Il tema della fertilità della terra e dell’abbondanza dei suoi frutti diventava infatti anche una metafora per celebrare altri valori, come sappiamo dalle fonti letterarie. La stesura di trattati sull’agraria, dal II secolo a.C. fino alla tarda antichità, evidenzia l’importanza della trasmissione dei saperi tradizionali ma, nello stesso tempo, dell’innovazione nella cultura botanica e zootecnica romana. La narrazione delle strategie gestionali e della poesia della campagna costituisce un filone importante nella letteratura latina che elogia l’agricoltura come la forma di investimento economico più morale e la vita campestre come la scelta più sana per l’equilibrio interiore. La natura rigogliosa diventa, nel mondo antico, anche una metafora efficace per celebrare gli effetti del buon governo, a partire da Augusto, e per invitare al ritorno all’origine il buon cittadino romano. Dai reperti archeologici provenienti dai fondi Maruffi sembrerebbe confermata la visione più recente sugli insediamenti del suburbio. Nello spazio circostante Roma troviamo, con poche eccezioni, ville profondamente diverse dalle strutture ‘aziendali’ finalizzate alla fornitura di prodotti agricoli su larga scala. Uno degli elementi di differenza era dato dall’organizzazione e dalla scelta della forza lavoro che nelle ville del suburbio era composta anche di cittadini liberi, di liberti e non solo di schiavi. The villas founded in the Republican era in the lands associated with family Maruffi for a long time, at ‘Sassone’ (Ciampino) and ‘Palombaro’, have yielded archaeological evidence that testify the rural activities up to the imperial age. The architectonic and decorative remains of ancient villas were discovered thanks to the continuous use of the same land for agricultural purposes. In the same years in which Maruffi took picture of landscapes and peasants, operations for the modernization of the agrarian economy imposed, in particular, in the twenties of the twentieth century, brought to light the traces left by ancient landowners and their workers, in their properties too. In contrast to the reality of work told from the photographs, the images of the Roman era show an idyllic and deified vision of rural life. The issue of soil fertility and abundance of its fruits also became a metaphor to celebrate other values, as we know from literary sources. The drafting of treaties on agriculture, from the second century BC until late antiquity, it shows the importance of the transmission of traditional knowledge but, at the same time, innovation culture in the botanical and zoological Roman. The narrative of management strategies and the poetry of the campaign is an important trend in Latin literature that praising agriculture as a form of economic investment and country life as the most moral choice and the healthiest for inner balance. The lush vegetation becomes, in the ancient world, even a metaphor effectively to celebrate the effects of good government, beginning with Augustus, and to invite the good citizen to return at the real roman life style. Thanks to the archaeological finds from the agricultural funds Maruffi seems confirmed the vision newer settlements of the suburbium. In the space surrounding Rome are, with few exceptions, villas very different compared to the farms for the supply of agricultural products on a large scale. One of the different element was the organization and the choice of the workforce, made up of free citizens, freedmen and not just slaves in the villas of suburbium.

Calcani, G. (2015). Tracce antiche del lavoro agricolo dai fondi Maruffi nel contesto delle fonti scritte, iconografiche e materiali. In P.D.M. Giuliana Calcani (a cura di), Immagini di economia agraria dai fondi Maruffi tra passato e attualità (pp. 37-71). Roma : Roma TrE-Press.

Tracce antiche del lavoro agricolo dai fondi Maruffi nel contesto delle fonti scritte, iconografiche e materiali

CALCANI, Giuliana
2015-01-01

Abstract

Le ville fondate in epoca repubblicana nei terreni legati per lungo tempo alla famiglia Maruffi nella località ‘Sassone’ (Ciampino) e al ‘Palombaro’, hanno restituito materiali che testimoniano anche lo svolgimento di attività rurali fino all’età imperiale. I resti architettonici e decorativi delle antiche ville sono stati scoperti proprio grazie alla continuità di uso degli stessi terreni per scopi agricoli. Negli stessi anni in cui i Maruffi fotografavano paesaggi agrari e contadini, gli interventi per la modernizzazione dell’economia agraria imposti, in particolare, negli anni venti del Novecento, mettevano in luce le tracce lasciate secoli prima dagli antichi proprietari terrieri e dai loro lavoranti, anche nelle loro stesse proprietà. A differenza della realtà del lavoro raccontata dalle fotografie, le immagini dell’epoca romana mostrano una visione idilliaca e divinizzata della vita campestre. Il tema della fertilità della terra e dell’abbondanza dei suoi frutti diventava infatti anche una metafora per celebrare altri valori, come sappiamo dalle fonti letterarie. La stesura di trattati sull’agraria, dal II secolo a.C. fino alla tarda antichità, evidenzia l’importanza della trasmissione dei saperi tradizionali ma, nello stesso tempo, dell’innovazione nella cultura botanica e zootecnica romana. La narrazione delle strategie gestionali e della poesia della campagna costituisce un filone importante nella letteratura latina che elogia l’agricoltura come la forma di investimento economico più morale e la vita campestre come la scelta più sana per l’equilibrio interiore. La natura rigogliosa diventa, nel mondo antico, anche una metafora efficace per celebrare gli effetti del buon governo, a partire da Augusto, e per invitare al ritorno all’origine il buon cittadino romano. Dai reperti archeologici provenienti dai fondi Maruffi sembrerebbe confermata la visione più recente sugli insediamenti del suburbio. Nello spazio circostante Roma troviamo, con poche eccezioni, ville profondamente diverse dalle strutture ‘aziendali’ finalizzate alla fornitura di prodotti agricoli su larga scala. Uno degli elementi di differenza era dato dall’organizzazione e dalla scelta della forza lavoro che nelle ville del suburbio era composta anche di cittadini liberi, di liberti e non solo di schiavi. The villas founded in the Republican era in the lands associated with family Maruffi for a long time, at ‘Sassone’ (Ciampino) and ‘Palombaro’, have yielded archaeological evidence that testify the rural activities up to the imperial age. The architectonic and decorative remains of ancient villas were discovered thanks to the continuous use of the same land for agricultural purposes. In the same years in which Maruffi took picture of landscapes and peasants, operations for the modernization of the agrarian economy imposed, in particular, in the twenties of the twentieth century, brought to light the traces left by ancient landowners and their workers, in their properties too. In contrast to the reality of work told from the photographs, the images of the Roman era show an idyllic and deified vision of rural life. The issue of soil fertility and abundance of its fruits also became a metaphor to celebrate other values, as we know from literary sources. The drafting of treaties on agriculture, from the second century BC until late antiquity, it shows the importance of the transmission of traditional knowledge but, at the same time, innovation culture in the botanical and zoological Roman. The narrative of management strategies and the poetry of the campaign is an important trend in Latin literature that praising agriculture as a form of economic investment and country life as the most moral choice and the healthiest for inner balance. The lush vegetation becomes, in the ancient world, even a metaphor effectively to celebrate the effects of good government, beginning with Augustus, and to invite the good citizen to return at the real roman life style. Thanks to the archaeological finds from the agricultural funds Maruffi seems confirmed the vision newer settlements of the suburbium. In the space surrounding Rome are, with few exceptions, villas very different compared to the farms for the supply of agricultural products on a large scale. One of the different element was the organization and the choice of the workforce, made up of free citizens, freedmen and not just slaves in the villas of suburbium.
2015
978-88-97524-38-0
Calcani, G. (2015). Tracce antiche del lavoro agricolo dai fondi Maruffi nel contesto delle fonti scritte, iconografiche e materiali. In P.D.M. Giuliana Calcani (a cura di), Immagini di economia agraria dai fondi Maruffi tra passato e attualità (pp. 37-71). Roma : Roma TrE-Press.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/278254
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