Il lavoro su L’arbitrato libero nella stagione dei codici ottocenteschi. Un emblema della natura negoziale dell’istituto arbitrale?, in C. Punzi, Disegno sistematico dell’arbitrato, Padova 2012, p. 685 – 751; ISBN 978-88-13-30916-9 analizza il momento nel quale l’istituto dell’arbitrato si è affacciato nella sua species c.d. libera. Il contributo dimostra come il fenomeno di giurisdizionalizzazione iniziato nella Francia del Cinquecento, la stessa idea di porre fine al particolarismo giuridico di Antico Regime attraverso la codificazione, e la configurazione di una nuova forma di iurisdictio, emersa a più riprese nella storia dei codici moderni, non abbiano minato le origini negoziali dell’istituto. Tali fattori hanno comportato talvolta un tentativo di incanalamento di esso all’interno dei binari processuali vuoi distinguendo, sulla falsariga della distinctio medievale, l’arbitro di diritto, equiparabile per le funzioni ad un giudice, dall’amichevole compositore, il solo che dell’arbitro manterrebbe i caratteri originari, vuoi prediligendo un criterio di garanzia delle situazioni giuridiche tutelate dall’ordinamento, come nella ipotesi argomentata dal Guardasigilli Pisanelli. La ricerca dimostra che l’arbitro sciolto dal codice dell’Ottocento non costituì l’unico emblema della natura negoziale dell’istituto, in quanto i tentativi di ridimensionamento dello spazio di azione dell’arbitro – la cui libertà di agire ha trovato sempre fondamento nella volontà delle parti, eccetto che nella breve parentesi dell’arbitrato obbligatorio o dell’arbitrage forcé e in alcune stabilizzazioni normative preunitarie durate ben poco – rimasero tali o certo non furono sufficienti per consentirci di parlare di un nuovo volto del fenomeno arbitrale.

Ferri, G. (2012). L’arbitrato libero nella stagione dei codici ottocenteschi. Un emblema della natura negoziale dell’istituto arbitrale?. In Disegno sistematico dell'arbitrato, II ed. (pp. 685-751). Padova : Cedam.

L’arbitrato libero nella stagione dei codici ottocenteschi. Un emblema della natura negoziale dell’istituto arbitrale?

FERRI, GIORDANO
2012-01-01

Abstract

Il lavoro su L’arbitrato libero nella stagione dei codici ottocenteschi. Un emblema della natura negoziale dell’istituto arbitrale?, in C. Punzi, Disegno sistematico dell’arbitrato, Padova 2012, p. 685 – 751; ISBN 978-88-13-30916-9 analizza il momento nel quale l’istituto dell’arbitrato si è affacciato nella sua species c.d. libera. Il contributo dimostra come il fenomeno di giurisdizionalizzazione iniziato nella Francia del Cinquecento, la stessa idea di porre fine al particolarismo giuridico di Antico Regime attraverso la codificazione, e la configurazione di una nuova forma di iurisdictio, emersa a più riprese nella storia dei codici moderni, non abbiano minato le origini negoziali dell’istituto. Tali fattori hanno comportato talvolta un tentativo di incanalamento di esso all’interno dei binari processuali vuoi distinguendo, sulla falsariga della distinctio medievale, l’arbitro di diritto, equiparabile per le funzioni ad un giudice, dall’amichevole compositore, il solo che dell’arbitro manterrebbe i caratteri originari, vuoi prediligendo un criterio di garanzia delle situazioni giuridiche tutelate dall’ordinamento, come nella ipotesi argomentata dal Guardasigilli Pisanelli. La ricerca dimostra che l’arbitro sciolto dal codice dell’Ottocento non costituì l’unico emblema della natura negoziale dell’istituto, in quanto i tentativi di ridimensionamento dello spazio di azione dell’arbitro – la cui libertà di agire ha trovato sempre fondamento nella volontà delle parti, eccetto che nella breve parentesi dell’arbitrato obbligatorio o dell’arbitrage forcé e in alcune stabilizzazioni normative preunitarie durate ben poco – rimasero tali o certo non furono sufficienti per consentirci di parlare di un nuovo volto del fenomeno arbitrale.
2012
978-88-13-30916-9
Ferri, G. (2012). L’arbitrato libero nella stagione dei codici ottocenteschi. Un emblema della natura negoziale dell’istituto arbitrale?. In Disegno sistematico dell'arbitrato, II ed. (pp. 685-751). Padova : Cedam.
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