La voce su Francesco Ercole (voce), in Dizionario Biografico dei Giuristi Italiani (XII-XX secolo), diretto da I. Birocchi, E. Cortese, A. Mattone, M.N. Miletti, Bologna 2013, vol. I, pp. 800-801; ISBN 978-88-15-24124-5, si sofferma sulla rilevanza, nel panorama della cultura giuridica del tempo, dei primi studi dell’Ercole incentrati sull’istituto della dote, dalla caduta dell’Impero d’Occidente sino all’epoca comunale. La consapevolezza della mancanza di ricerche sull’istituto dotale dal periodo del predominio barbarico all’epoca della rinascita degli studi giuridici e dei Comuni, nonché l’influenza del maestro Brandileone, critico verso quell’impostazione di studi segnata da Francesco Schupfer che voleva il diritto italiano subordinato a quello germanico, portarono l’Ercole ad interrogare le fonti medievali e le consuetudini dei Comuni dell’Italia settentrionale sulle sorti della dote durante i lunghi secoli del medioevo e dell’età comunale. L’Ercole ricostruendo le trasformazioni conosciute dall’istituto romano sotto l’influenza dei nuovi popoli invasori e sotto le diverse condizioni politiche e sociali dei Comuni, evidenziò il trionfo dei caratteri romani della dote sul sistema germanico.
Ferri, G. (2013). Francesco Ercole, I, 800-801.
Francesco Ercole
FERRI, GIORDANO
2013-01-01
Abstract
La voce su Francesco Ercole (voce), in Dizionario Biografico dei Giuristi Italiani (XII-XX secolo), diretto da I. Birocchi, E. Cortese, A. Mattone, M.N. Miletti, Bologna 2013, vol. I, pp. 800-801; ISBN 978-88-15-24124-5, si sofferma sulla rilevanza, nel panorama della cultura giuridica del tempo, dei primi studi dell’Ercole incentrati sull’istituto della dote, dalla caduta dell’Impero d’Occidente sino all’epoca comunale. La consapevolezza della mancanza di ricerche sull’istituto dotale dal periodo del predominio barbarico all’epoca della rinascita degli studi giuridici e dei Comuni, nonché l’influenza del maestro Brandileone, critico verso quell’impostazione di studi segnata da Francesco Schupfer che voleva il diritto italiano subordinato a quello germanico, portarono l’Ercole ad interrogare le fonti medievali e le consuetudini dei Comuni dell’Italia settentrionale sulle sorti della dote durante i lunghi secoli del medioevo e dell’età comunale. L’Ercole ricostruendo le trasformazioni conosciute dall’istituto romano sotto l’influenza dei nuovi popoli invasori e sotto le diverse condizioni politiche e sociali dei Comuni, evidenziò il trionfo dei caratteri romani della dote sul sistema germanico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.