La voce biografica su Pier Silverio Leicht, in Dizionario Biografico dei Giuristi Italiani (XII-XX secolo), diretto da I. Birocchi, E. Cortese, A. Mattone, M.N. Miletti, Bologna 2013, vol. I, pp. 1161-1162; ISBN 978-88-15-24124-5 mette in rilievo come lo storico del diritto abbia preso parte alla vivace polemica mossa dalla storiografia giuridica di età intermedia sul carattere prevalentemente romano o germanico assunto dal diritto in Italia nell'Alto Medioevo, ossia su quanto gli istituti romanistici avessero resistito all'influenza del diritto germanico. Nella sua prima monografia dal titolo Diritto romano e diritto germanico in alcuni documenti friulani dei secoli XI, XII, XIII (Udine 1897) egli affrontò la delicata questione sostenendo una tesi meno astratta e meno intransigente rispetto a quelle contrapposte dai due grandi maestri Schupfer e Tamassia: attraverso ricerche analitiche su documenti d’archivio, sulla base di un metodo esegetico volto a mettere in luce la concretezza dell’esperienza giuridica medievale, riconobbe da un lato l'importanza della penetrazione e applicazione di principî e istituti germanici, dall'altro il cambiamento, perché, almeno alla fine dell'Alto Medioevo, e per quanto concerne più specificatamente il diritto friulano, gli istituti in disuso erano i germanici, mentre tendevano a riaffermarsi le antiche istituzioni romane.
Ferri, G. (2013). Pier Silverio Leicht, I, 1161-1162.
Pier Silverio Leicht
FERRI, GIORDANO
2013-01-01
Abstract
La voce biografica su Pier Silverio Leicht, in Dizionario Biografico dei Giuristi Italiani (XII-XX secolo), diretto da I. Birocchi, E. Cortese, A. Mattone, M.N. Miletti, Bologna 2013, vol. I, pp. 1161-1162; ISBN 978-88-15-24124-5 mette in rilievo come lo storico del diritto abbia preso parte alla vivace polemica mossa dalla storiografia giuridica di età intermedia sul carattere prevalentemente romano o germanico assunto dal diritto in Italia nell'Alto Medioevo, ossia su quanto gli istituti romanistici avessero resistito all'influenza del diritto germanico. Nella sua prima monografia dal titolo Diritto romano e diritto germanico in alcuni documenti friulani dei secoli XI, XII, XIII (Udine 1897) egli affrontò la delicata questione sostenendo una tesi meno astratta e meno intransigente rispetto a quelle contrapposte dai due grandi maestri Schupfer e Tamassia: attraverso ricerche analitiche su documenti d’archivio, sulla base di un metodo esegetico volto a mettere in luce la concretezza dell’esperienza giuridica medievale, riconobbe da un lato l'importanza della penetrazione e applicazione di principî e istituti germanici, dall'altro il cambiamento, perché, almeno alla fine dell'Alto Medioevo, e per quanto concerne più specificatamente il diritto friulano, gli istituti in disuso erano i germanici, mentre tendevano a riaffermarsi le antiche istituzioni romane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.