Il testo di Meyer venne pubblicato la prima volta nel volume "Winkelmann und sein Jahrhundert. In Briefen und Aufsätzen" a cura di Johann Wolfgang Goethe (Tübingen, in der J. G. Cotta’schen Buchhandlung, 1805), con dedica alla duchessa Anna Amalia di Sachsen-Anhalt. Si trattava di una operazione editoriale che rivestì un ruolo centrale nelle recezione di Winckelmann nel XIX secolo nei paesi di lingua tedesca e non solo. Inoltre, il volume faceva parte, come sottolineava Goethe nella introduzione (pp. X-XVI), delle molteplici attività intraprese dagli Amici dell’arte di Weimar (Weimarer Kunstfreunde) per il miglioramento del gusto di un «pubblico più ampio». Il testo di Meyer non è mai stato tradotto in italiano e in Germania ha avuto due riedizioni sine glossa (Leipzig 1969 e Hildeseim 2005).
Meyer, S.A., Rolfi, S. (2015). Johann Heinrich Meyer, Abbozzo per una storia dell'arte del XVIII secolo (1805). In M.S. Cecchini S. (a cura di), Il Settecento e le arti A Orietta Rossi Pinelli dagli allievi (pp. 71-125). Roma : Campisano Editore Srl.
Johann Heinrich Meyer, Abbozzo per una storia dell'arte del XVIII secolo (1805)
ROLFI, Serenella
2015-01-01
Abstract
Il testo di Meyer venne pubblicato la prima volta nel volume "Winkelmann und sein Jahrhundert. In Briefen und Aufsätzen" a cura di Johann Wolfgang Goethe (Tübingen, in der J. G. Cotta’schen Buchhandlung, 1805), con dedica alla duchessa Anna Amalia di Sachsen-Anhalt. Si trattava di una operazione editoriale che rivestì un ruolo centrale nelle recezione di Winckelmann nel XIX secolo nei paesi di lingua tedesca e non solo. Inoltre, il volume faceva parte, come sottolineava Goethe nella introduzione (pp. X-XVI), delle molteplici attività intraprese dagli Amici dell’arte di Weimar (Weimarer Kunstfreunde) per il miglioramento del gusto di un «pubblico più ampio». Il testo di Meyer non è mai stato tradotto in italiano e in Germania ha avuto due riedizioni sine glossa (Leipzig 1969 e Hildeseim 2005).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.