Nel 2010 ha compiuto il primo secolo l’Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia (ANIMI). Fondata nel 1910, a seguito del terremoto di Messina e Reggio Calabria, da un gruppo di giovani segnati dalla sensibilità del modernismo italiano di Fogazzaro, padre Semeria, Umberto Zanotti-Bianco, Tommaso Gallarati Scotti, e da una borghesia illuminata del Nord, tutti raccolti attorno a figure storiche del meridionalismo dell’epoca (Pasquale Villari, Gaetano Salvemini, Giustino Fortunato, Benedetto Croce, Leopoldo Franchetti), essa è stata fortemente attiva nella prima metà del secolo scorso. Ha offerto un contributo rilevante nella lotta contro l’analfabetismo e ha lavorato costantemente a favore della promozione socio-economica del Sud. Qui ci si limita a tracciare un breve profilo della sua attività (1910-45) nell’ambito della diffusione alfabetica e culturale nelle regioni del Sud, e si getta uno sguardo non distratto sull’originalità della sua azione in materia di istruzione ed educazione. E ci si trova allora tanto attoniti e tanto ammirati, di fronte ad “un’opera così bella di bene”, come dichiarava Gentile, da risultare davvero poco comprensibile il silenzio storiografico di gran parte della ricerca storico-educativa accademica.
Mattei, F. (2012). ANIMI. Il contributo dell'Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d'Italia alla storia dell'educazione (1910-45). Roma : Anicia.
ANIMI. Il contributo dell'Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d'Italia alla storia dell'educazione (1910-45)
MATTEI, Francesco
2012-01-01
Abstract
Nel 2010 ha compiuto il primo secolo l’Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia (ANIMI). Fondata nel 1910, a seguito del terremoto di Messina e Reggio Calabria, da un gruppo di giovani segnati dalla sensibilità del modernismo italiano di Fogazzaro, padre Semeria, Umberto Zanotti-Bianco, Tommaso Gallarati Scotti, e da una borghesia illuminata del Nord, tutti raccolti attorno a figure storiche del meridionalismo dell’epoca (Pasquale Villari, Gaetano Salvemini, Giustino Fortunato, Benedetto Croce, Leopoldo Franchetti), essa è stata fortemente attiva nella prima metà del secolo scorso. Ha offerto un contributo rilevante nella lotta contro l’analfabetismo e ha lavorato costantemente a favore della promozione socio-economica del Sud. Qui ci si limita a tracciare un breve profilo della sua attività (1910-45) nell’ambito della diffusione alfabetica e culturale nelle regioni del Sud, e si getta uno sguardo non distratto sull’originalità della sua azione in materia di istruzione ed educazione. E ci si trova allora tanto attoniti e tanto ammirati, di fronte ad “un’opera così bella di bene”, come dichiarava Gentile, da risultare davvero poco comprensibile il silenzio storiografico di gran parte della ricerca storico-educativa accademica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.