La tradizione degli studi sulla lex Aquilia testimonia le difficoltà incontrate dalla dottrina romanistica (anche recente) nel ricostruire la vicenda interpretativa che porta all’emersione della culpa, nozione prodotta da uno studio problematico del diritto – quale è quello dei giuristi romani – alieno da rigide concettualizzazioni e fondato, piuttosto, sulla sintesi necessaria delle due anime della scientia iuris: padronanza delle tecniche attraverso le quali interpretare i dati giuridici esistenti, e applicazione dei risultati così ottenuti alla soluzione del caso pratico. Lo studio si propone, dunque, di evidenziare le criticità di una lettura ‘dogmaticamente orientata’ delle nozioni di antigiuridicità e di colpevolezza nel diritto romano, evidenziando come la culpa costituisca, piuttosto, una nozione dalla ‘geometria variabile’, i cui confini si definiscono non guardando a categorie generali, ma al gioco degli interessi contrapposti tra i quali il giurista è chiamato a mediare.
Galeotti, S. (2016). Ricerche sulla nozione di damnum, II: I criteri d’imputazione del danno tra lex e interpretatio prudentium. Napoli : Casa Editrice Dott. Eugenio Jovene srl.
Ricerche sulla nozione di damnum, II: I criteri d’imputazione del danno tra lex e interpretatio prudentium
GALEOTTI, Sara
2016-01-01
Abstract
La tradizione degli studi sulla lex Aquilia testimonia le difficoltà incontrate dalla dottrina romanistica (anche recente) nel ricostruire la vicenda interpretativa che porta all’emersione della culpa, nozione prodotta da uno studio problematico del diritto – quale è quello dei giuristi romani – alieno da rigide concettualizzazioni e fondato, piuttosto, sulla sintesi necessaria delle due anime della scientia iuris: padronanza delle tecniche attraverso le quali interpretare i dati giuridici esistenti, e applicazione dei risultati così ottenuti alla soluzione del caso pratico. Lo studio si propone, dunque, di evidenziare le criticità di una lettura ‘dogmaticamente orientata’ delle nozioni di antigiuridicità e di colpevolezza nel diritto romano, evidenziando come la culpa costituisca, piuttosto, una nozione dalla ‘geometria variabile’, i cui confini si definiscono non guardando a categorie generali, ma al gioco degli interessi contrapposti tra i quali il giurista è chiamato a mediare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.