Il saggio vuole proporre una riflessione sui legami e le interdipendenze tra la riconfigurazione dei regimi spettatoriali contemporanei e la necessità di una nuova alfabetizzazione alle immagini in movimento nel sistema delle arti e dei media attuali. Il policentrismo delle forme visive odierne ha moltiplicato e dislocato oltre la sala cinematografica le esperienze e gli stili di visione dello spettatore contemporaneo, trasformando usi e abitudini di relazione con le immagini. Attraverso la sofisticazione delle tecnologie contemporanee, le pratiche del consumo d’immagini sono divenute oggi forme di fruizione complesse e composite che si riproducono in supporti, formati, dispositivi e linguaggi sempre nuovi (dal film al video, dalla tv ad internet, dall’Imax al videofonino, dall’Ipad al pocket cinema, dagli urban screen all’arte interattiva). Affiancando le considerazioni di teorici e critici di un “cinema del futuro” (da Enzo Ungari a Serge Daney, a David Rodowick) con alcuni prodotti del cinema e delle arti visive contemporanee (da Godfrey Reggio a Peter Greeneway, da Giacomo Verde a Studio Azzurro), l’intervento vuole presentare un’ipotesi di didattica audiovisiva che sappia riconsiderare approcci e metodologie educative alle storie del cinema e dei media in sintonia con la recente riconversione dell’universo degli audiovisivi e della spettatorialità.
Ravesi, G. (2013). Schermi delle nostre brame. Vecchi e nuovi mangiatori di film. In M.M. Gazzano, S. Parigi, V. Zagarrio (a cura di), Territori del cinema italiano. Produzione, diffusione, alfabetizzazione negli anni 2000 (pp. 221-225). Udine : Forum Editrice Universitaria Udinese srl.
Schermi delle nostre brame. Vecchi e nuovi mangiatori di film
RAVESI, GIACOMO
2013-01-01
Abstract
Il saggio vuole proporre una riflessione sui legami e le interdipendenze tra la riconfigurazione dei regimi spettatoriali contemporanei e la necessità di una nuova alfabetizzazione alle immagini in movimento nel sistema delle arti e dei media attuali. Il policentrismo delle forme visive odierne ha moltiplicato e dislocato oltre la sala cinematografica le esperienze e gli stili di visione dello spettatore contemporaneo, trasformando usi e abitudini di relazione con le immagini. Attraverso la sofisticazione delle tecnologie contemporanee, le pratiche del consumo d’immagini sono divenute oggi forme di fruizione complesse e composite che si riproducono in supporti, formati, dispositivi e linguaggi sempre nuovi (dal film al video, dalla tv ad internet, dall’Imax al videofonino, dall’Ipad al pocket cinema, dagli urban screen all’arte interattiva). Affiancando le considerazioni di teorici e critici di un “cinema del futuro” (da Enzo Ungari a Serge Daney, a David Rodowick) con alcuni prodotti del cinema e delle arti visive contemporanee (da Godfrey Reggio a Peter Greeneway, da Giacomo Verde a Studio Azzurro), l’intervento vuole presentare un’ipotesi di didattica audiovisiva che sappia riconsiderare approcci e metodologie educative alle storie del cinema e dei media in sintonia con la recente riconversione dell’universo degli audiovisivi e della spettatorialità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.