La dinamica delle scienze umane si sviluppa frazionandosi in settori che analizzano, da diverse angolature, la complessa specificità del fenomeno. Nella storia queste specializzazioni sono diventate necessarie per separare le prospettive ed individuare logiche e linguaggi che potrebbero spiegarlo. L’osservazione, l’ascolto e lo studio dell’avventura umana si è col tempo sedimentata in concezioni, teorie, categorie e una molteplicità di speculazioni proprie ad ogni disciplina. La riduzione del panorama che opera la scienza non è però un traguardo, ma solo un momento di transito verso la successiva ricomposizione della complessità. Lo studio dovrà poi superare gli steccati delle singole scienze e arricchirsi degli altri punti di vista, perché l’elemento che contraddistingue le scienze è la continua ricerca empirica. Come procedere allora se si vuole analizzare il fenomeno del potere? Qual è la scienza che le è propria? O detto altrimenti, qual è la disciplina che dovrebbe condurre lo studio? Da quale prospettiva analizzarlo? Quale intenzionalità guida la ricerca? Non è facile capire da quale prospettiva può essere studiato il cristallizzarsi del potere nel comportamento, nella formalità dei gesti, nelle gestualità del corpo attraversato dal fatto sociale della proskýnesis, della prosternazione. Cotesta accetta il rischio. Da sociologo, ma anche da filosofo, s’impegna su un argomento che lui stesso valuta ‘insolito’. Non solo perché distante dalle sue precedenti pubblicazioni, ma pure perché fuori dai soliti canoni degli studiosi. La tematica, anche se ‘insolita’, lo ha in realtà accompagnato nel corso degli anni. Cotesta la chiama una ‘indignazione lontana’ che trasformerà radicalmente la sua vita. Alla base vi è un atto di ribellione contro ogni destino irrevocabile a cui, si presume, nessuno può sfuggire. Questa costituzione primaria è l’impulso promotore della sua opera, poi sublimato in lotta contro l’oppressione e il potere. Si parte allora da un vissuto personale e chi conosce l’autore sa quanto sia presente in lui l’insofferenza contro ogni forma di arroganza e sottomissione. Per questo motivo la piccola indagine sulla regalità divina nelle civiltà euroasiatiche, costruita lungo gli anni, è forse, tra le sue opere, quella più segnata dalla biografia.
Tognonato, C.A. (2016). Vivere il sociale, pensare il globale. Saggi in onore di Vittorio Cotesta. In V. Cicchelli (a cura di), Vivere il sociale, pensare il globale. Saggi in onore di Vittorio Cotesta (pp. 65-80). Perugia : Morlacchi Editore srl.
Vivere il sociale, pensare il globale. Saggi in onore di Vittorio Cotesta
TOGNONATO, CLAUDIO ALBERTO
2016-01-01
Abstract
La dinamica delle scienze umane si sviluppa frazionandosi in settori che analizzano, da diverse angolature, la complessa specificità del fenomeno. Nella storia queste specializzazioni sono diventate necessarie per separare le prospettive ed individuare logiche e linguaggi che potrebbero spiegarlo. L’osservazione, l’ascolto e lo studio dell’avventura umana si è col tempo sedimentata in concezioni, teorie, categorie e una molteplicità di speculazioni proprie ad ogni disciplina. La riduzione del panorama che opera la scienza non è però un traguardo, ma solo un momento di transito verso la successiva ricomposizione della complessità. Lo studio dovrà poi superare gli steccati delle singole scienze e arricchirsi degli altri punti di vista, perché l’elemento che contraddistingue le scienze è la continua ricerca empirica. Come procedere allora se si vuole analizzare il fenomeno del potere? Qual è la scienza che le è propria? O detto altrimenti, qual è la disciplina che dovrebbe condurre lo studio? Da quale prospettiva analizzarlo? Quale intenzionalità guida la ricerca? Non è facile capire da quale prospettiva può essere studiato il cristallizzarsi del potere nel comportamento, nella formalità dei gesti, nelle gestualità del corpo attraversato dal fatto sociale della proskýnesis, della prosternazione. Cotesta accetta il rischio. Da sociologo, ma anche da filosofo, s’impegna su un argomento che lui stesso valuta ‘insolito’. Non solo perché distante dalle sue precedenti pubblicazioni, ma pure perché fuori dai soliti canoni degli studiosi. La tematica, anche se ‘insolita’, lo ha in realtà accompagnato nel corso degli anni. Cotesta la chiama una ‘indignazione lontana’ che trasformerà radicalmente la sua vita. Alla base vi è un atto di ribellione contro ogni destino irrevocabile a cui, si presume, nessuno può sfuggire. Questa costituzione primaria è l’impulso promotore della sua opera, poi sublimato in lotta contro l’oppressione e il potere. Si parte allora da un vissuto personale e chi conosce l’autore sa quanto sia presente in lui l’insofferenza contro ogni forma di arroganza e sottomissione. Per questo motivo la piccola indagine sulla regalità divina nelle civiltà euroasiatiche, costruita lungo gli anni, è forse, tra le sue opere, quella più segnata dalla biografia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.