L'irruzione della modernita’ statunitense sulla scena europea nei primi decenni del Novecento acquista anche l'aspetto accattivante e scandaloso della "donna nuova" americana. Si tratta di una nuovo tipo di donna istruita, autonoma, esuberante di energia e determinazione, che corrisponde ai nuovi spazi che la donna ha conquistato nell' impetuosa crescita delle città, prima nel campo dell’istruzione secondaria, quindi nella mobilità e visibilità sociale, ed infine nel lavoro, soprattutto nel settore terziario, come la scuola, l’ufficio, l'assistenza e il commercio al dettaglio, ma anche, con maggiori difficolta’, nella roccaforte delle professioni. Contemporaneamente nascono numerose associazioni femminili, soprattutto culturali e professionali, ma anche politiche. Come i grattacieli, questa nuova figura di donna provoca reazioni ugualmente forti di attrazione e di rifiuto e, in ogni caso, si fa largo nella cultura del vecchio continente e in particolare in Italia. A prima vista sembra meno impressionante del suo contesto urbano. È però culturalmente più minacciosa, sia perchè mette in gioco ruoli di genere consolidati, sia perchè trova un’eco nelle contemporanee rivendicazioni dei movimenti femministi europei. Inoltre, la sua immagine si presta ad un uso pervasivo nei nuovi campi della stampa illustrata, della pubblicità per la produzione in serie, del cinema e dell’industria dell’intrattenimento in generale. Il contributo analizzera’ le caratteristiche salienti dell’evoluzione della posizione delle donne nella societa’ statunitense e italiana, focalizzandosi poi su alcuni aspetti della rappresentazione delle “donne moderne” nell'illustrazione prima, durante e dopo la Grande Guerra. Le immagini diventano, in alcuni casi, un vero e proprio campo di battaglia ideologico, con accenti sempre piu’ accesi nel primo dopoguerra e nel fascismo, che conia per loro l’appellativo di “donne-crisi”. L’influenza culturale maggiore pero’ probabilmente e’ esercitata da immagini apparentemente “neutre” nella pubblicita’, nella moda e nel cinema.

Rossini, D. (2016). La donna nuova americana nell’illustrazione: reazioni italiane fra Belle Epoque e fascismo,. In Veronica Pravadelli (a cura di), Modernita' nelle Americhe (pp. 95-114). Roma : Roma Tre Press.

La donna nuova americana nell’illustrazione: reazioni italiane fra Belle Epoque e fascismo,

ROSSINI, Daniela
2016-01-01

Abstract

L'irruzione della modernita’ statunitense sulla scena europea nei primi decenni del Novecento acquista anche l'aspetto accattivante e scandaloso della "donna nuova" americana. Si tratta di una nuovo tipo di donna istruita, autonoma, esuberante di energia e determinazione, che corrisponde ai nuovi spazi che la donna ha conquistato nell' impetuosa crescita delle città, prima nel campo dell’istruzione secondaria, quindi nella mobilità e visibilità sociale, ed infine nel lavoro, soprattutto nel settore terziario, come la scuola, l’ufficio, l'assistenza e il commercio al dettaglio, ma anche, con maggiori difficolta’, nella roccaforte delle professioni. Contemporaneamente nascono numerose associazioni femminili, soprattutto culturali e professionali, ma anche politiche. Come i grattacieli, questa nuova figura di donna provoca reazioni ugualmente forti di attrazione e di rifiuto e, in ogni caso, si fa largo nella cultura del vecchio continente e in particolare in Italia. A prima vista sembra meno impressionante del suo contesto urbano. È però culturalmente più minacciosa, sia perchè mette in gioco ruoli di genere consolidati, sia perchè trova un’eco nelle contemporanee rivendicazioni dei movimenti femministi europei. Inoltre, la sua immagine si presta ad un uso pervasivo nei nuovi campi della stampa illustrata, della pubblicità per la produzione in serie, del cinema e dell’industria dell’intrattenimento in generale. Il contributo analizzera’ le caratteristiche salienti dell’evoluzione della posizione delle donne nella societa’ statunitense e italiana, focalizzandosi poi su alcuni aspetti della rappresentazione delle “donne moderne” nell'illustrazione prima, durante e dopo la Grande Guerra. Le immagini diventano, in alcuni casi, un vero e proprio campo di battaglia ideologico, con accenti sempre piu’ accesi nel primo dopoguerra e nel fascismo, che conia per loro l’appellativo di “donne-crisi”. L’influenza culturale maggiore pero’ probabilmente e’ esercitata da immagini apparentemente “neutre” nella pubblicita’, nella moda e nel cinema.
2016
978-88-97524-50-2
Rossini, D. (2016). La donna nuova americana nell’illustrazione: reazioni italiane fra Belle Epoque e fascismo,. In Veronica Pravadelli (a cura di), Modernita' nelle Americhe (pp. 95-114). Roma : Roma Tre Press.
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