Il contributo si articola in tre sezioni principali. Nella prima si procede per la ricostruzione dei riferimenti materiali introdotti negli strumenti convenzionali costitutivi del diritto internazionale dei diritti umani, muovendo dalla Dichiarazione universale del 1948. In particolare si esamina la portata delle disposizioni contenute nel Patto internazionale sui diritti civili e politici e nella Convenzione contro la tortura, inerenti il diritto alla vita, la tutela della dignità umana ed il divieto di tortura e di trattamenti crudeli, inumani o degradanti, fattispecie di cui sono titolari coloro che vengono privati, in via temporanea o permanente, della libertà personale e di movimento e nei cui confronti, al contempo, devono essere pienamente assicurati i diritti della difesa nel loro complesso. Nella seconda sezione si focalizza l’attenzione sugli aspetti istituzionali che hanno progressivamente contraddistinto il sistema delle Nazioni Unite e che si sono tradotti nella istituzione di organi competenti in materia di tutela dei diritti umani dei detenuti, evidenziando l’azione coordinata, sulla base delle rispettive competenze, degli organi di controllo degli strumenti convenzionali sopra richiamati e delle c.d. Procedure Speciali, organismi di natura tanto individuale quanto collegiale, creati e nominati dal Consiglio dei diritti umani a partire dal 2006 per la trattazione della materia oggetto della ricerca in termini di analisi, indagini-paese, attività ordinaria di reporting. La terza sezione, infine, è dedicata ad approfondire il tema esaminandone i principali aspetti sostanziali introdotti mediante alcuni importanti strumenti di soft law, sovente richiamati dagli organi introdotti nella precedente sezione in quanto complementari agli strumenti convenzionali già ricordati. Nello specifico, tali documenti sono stati analizzati identificando in essi i parametri del livello di tutela e dei percorsi di redress in favore delle persone private della libertà e della sicurezza personale; la condizione dei singoli individui in relazione alla commissione di reati e alla sanzione inflitta, nonché allo status di vittime nel sistema di detenzione; la configurazione di tale status in relazione ad apposite categorie di detenuti, nei cui riguardi si ipotizza la violazione di molteplici fattispecie giuridiche, al di là di quelle legate alla condizione di privazione della libertà personale.

Carletti, C. (2016). Profili normativi ed operativi della tutela dei diritti umani delle persone private della libertà e della sicurezza personale nel sistema Nazioni Unite. In L.M. Raffaele Cadin (a cura di), I diritti umani dei detenuti tra diritto internazionale, ordinamento interno e opinione pubblica (pp. 11-63). Napoli : Editoriale Scientifica.

Profili normativi ed operativi della tutela dei diritti umani delle persone private della libertà e della sicurezza personale nel sistema Nazioni Unite

CARLETTI, CRISTIANA
2016-01-01

Abstract

Il contributo si articola in tre sezioni principali. Nella prima si procede per la ricostruzione dei riferimenti materiali introdotti negli strumenti convenzionali costitutivi del diritto internazionale dei diritti umani, muovendo dalla Dichiarazione universale del 1948. In particolare si esamina la portata delle disposizioni contenute nel Patto internazionale sui diritti civili e politici e nella Convenzione contro la tortura, inerenti il diritto alla vita, la tutela della dignità umana ed il divieto di tortura e di trattamenti crudeli, inumani o degradanti, fattispecie di cui sono titolari coloro che vengono privati, in via temporanea o permanente, della libertà personale e di movimento e nei cui confronti, al contempo, devono essere pienamente assicurati i diritti della difesa nel loro complesso. Nella seconda sezione si focalizza l’attenzione sugli aspetti istituzionali che hanno progressivamente contraddistinto il sistema delle Nazioni Unite e che si sono tradotti nella istituzione di organi competenti in materia di tutela dei diritti umani dei detenuti, evidenziando l’azione coordinata, sulla base delle rispettive competenze, degli organi di controllo degli strumenti convenzionali sopra richiamati e delle c.d. Procedure Speciali, organismi di natura tanto individuale quanto collegiale, creati e nominati dal Consiglio dei diritti umani a partire dal 2006 per la trattazione della materia oggetto della ricerca in termini di analisi, indagini-paese, attività ordinaria di reporting. La terza sezione, infine, è dedicata ad approfondire il tema esaminandone i principali aspetti sostanziali introdotti mediante alcuni importanti strumenti di soft law, sovente richiamati dagli organi introdotti nella precedente sezione in quanto complementari agli strumenti convenzionali già ricordati. Nello specifico, tali documenti sono stati analizzati identificando in essi i parametri del livello di tutela e dei percorsi di redress in favore delle persone private della libertà e della sicurezza personale; la condizione dei singoli individui in relazione alla commissione di reati e alla sanzione inflitta, nonché allo status di vittime nel sistema di detenzione; la configurazione di tale status in relazione ad apposite categorie di detenuti, nei cui riguardi si ipotizza la violazione di molteplici fattispecie giuridiche, al di là di quelle legate alla condizione di privazione della libertà personale.
2016
Carletti, C. (2016). Profili normativi ed operativi della tutela dei diritti umani delle persone private della libertà e della sicurezza personale nel sistema Nazioni Unite. In L.M. Raffaele Cadin (a cura di), I diritti umani dei detenuti tra diritto internazionale, ordinamento interno e opinione pubblica (pp. 11-63). Napoli : Editoriale Scientifica.
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