L’immagine ha un ruolo fondamentale nella formazione dell’immaginario di ogni età; ciò particolarmente oggi, quando gli studi pedagogici ed anche psicologici sull’età evolutiva hanno posto in luce la centralità dell’immagine nella formazione del soggetto. Nell’ambito dell’iconografia, diacronicamente intesa, un ruolo assai rilevante, a livello storico, ha ricoperto quella che si suole definire l’imagérie populaire, sacra ed anche profana, ossia quella vastissima produzione di ex voto e santini, giochi cartacei della tradizione, figurine, bestiari e immagini del mondo rovesciato che hanno nutrito l’immaginario popolare narrando e costruendo mondi fantastici, scenari alternativi, vere e proprie vie di fuga dal quotidiano in una dimensione altra e felicemente gratificante. Diffusa nella piazza al di fuori dell’ufficialità pittorica, l’iconografia popolare segue dunque un destino che è simile a quello della fiaba orale: narra credenze e proiezioni, inscena timori, desideri e aspettative e coinvolge sguardi adulti e bambini insieme per il fascino e la potente carica ludico-utopica che esperisce. Dalla testualità e dalla narratività delle immagini popolari – archetipi tematici e stilistici degli odierni albi illustrati, graphic novel e silent book – il volume intende ricostruire l’evoluzione e la continuità/contiguità soprattutto per gli obiettivi formativi dell'immaginario e del pensiero fantastico così come emerge nell’attuale produzione letteraria per l’infanzia e non solo, specificatamente ed emblematicamente nella riflessione critica di Calvino e nel poliedrico messaggio narrativo di Dino Buzzati.
Lepri, C. (2016). Le immagini raccontano. L'iconografia nella formazione dell'immaginario infantile. PISA : Edizioni ETS.
Le immagini raccontano. L'iconografia nella formazione dell'immaginario infantile
Lepri, Chiara
2016-01-01
Abstract
L’immagine ha un ruolo fondamentale nella formazione dell’immaginario di ogni età; ciò particolarmente oggi, quando gli studi pedagogici ed anche psicologici sull’età evolutiva hanno posto in luce la centralità dell’immagine nella formazione del soggetto. Nell’ambito dell’iconografia, diacronicamente intesa, un ruolo assai rilevante, a livello storico, ha ricoperto quella che si suole definire l’imagérie populaire, sacra ed anche profana, ossia quella vastissima produzione di ex voto e santini, giochi cartacei della tradizione, figurine, bestiari e immagini del mondo rovesciato che hanno nutrito l’immaginario popolare narrando e costruendo mondi fantastici, scenari alternativi, vere e proprie vie di fuga dal quotidiano in una dimensione altra e felicemente gratificante. Diffusa nella piazza al di fuori dell’ufficialità pittorica, l’iconografia popolare segue dunque un destino che è simile a quello della fiaba orale: narra credenze e proiezioni, inscena timori, desideri e aspettative e coinvolge sguardi adulti e bambini insieme per il fascino e la potente carica ludico-utopica che esperisce. Dalla testualità e dalla narratività delle immagini popolari – archetipi tematici e stilistici degli odierni albi illustrati, graphic novel e silent book – il volume intende ricostruire l’evoluzione e la continuità/contiguità soprattutto per gli obiettivi formativi dell'immaginario e del pensiero fantastico così come emerge nell’attuale produzione letteraria per l’infanzia e non solo, specificatamente ed emblematicamente nella riflessione critica di Calvino e nel poliedrico messaggio narrativo di Dino Buzzati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.