Lo studio tratta di «pizza», che è oggi una delle parole italiane più diffuse nel mondo, il cui successo si lega alla fortuna internazionale della «cosa» che designa: una succulenta specialità della cucina napoletana, che – nelle sue forme più diverse – piace ormai a tutte le latitudini. Ma in gastronomia «pizza» indica anche altri piatti, sia salati sia dolci, e ad altri tipi di pizze si riferiscono le attestazioni più antiche del termine. Il volumetto ricostruisce la storia di «pizza» e della pizza – della parola e della cosa – e disegna una mappa degli usi metaforici del termine, come quello, tipico del romanesco, di "te do du’ pizze" per intendere due schiaffi, o quello dell’esclamazione "che pizza!" scelta come titolo, chesembra in aperta contraddizione con il gradimento universale del piatto.
D'Achille, P. (2017). Che pizza!. Bologna : il Mulino.
Che pizza!
D'ACHILLE, Paolo
2017-01-01
Abstract
Lo studio tratta di «pizza», che è oggi una delle parole italiane più diffuse nel mondo, il cui successo si lega alla fortuna internazionale della «cosa» che designa: una succulenta specialità della cucina napoletana, che – nelle sue forme più diverse – piace ormai a tutte le latitudini. Ma in gastronomia «pizza» indica anche altri piatti, sia salati sia dolci, e ad altri tipi di pizze si riferiscono le attestazioni più antiche del termine. Il volumetto ricostruisce la storia di «pizza» e della pizza – della parola e della cosa – e disegna una mappa degli usi metaforici del termine, come quello, tipico del romanesco, di "te do du’ pizze" per intendere due schiaffi, o quello dell’esclamazione "che pizza!" scelta come titolo, chesembra in aperta contraddizione con il gradimento universale del piatto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.