Il diritto di voto è un diritto politico fondamentale da cui dipende la partecipazione di ciascuna persona alla vita comunitaria. La storia delle democrazie è anche una storia di progressivo passaggio da norme restrittive al suffragio universale. Le Corti supreme del Sudafrica e del Canada hanno elevato il diritto di voto a simbolo della dignità umana, riconoscendolo anche a tutti coloro che si trovano in stato di detenzione. Le democrazie si sono orientate in modo molto differente. C’è chi nega a tutti i detenuti la possibilità di votare, chi lo fa in modo parziale, chi lo riconosce a tutti. La Corte Europea dei diritti umani ha in questo ambito avuto una case-law non del tutto coerente, prima condannando il Regno Unito e poi assolvendo l’Italia. La Costituzione italiana all’articolo 48 afferma che «il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge». I nostri costituenti non hanno codificato una regola universalista. Conseguentemente la perdita del diritto di voto viene regolamentata nell’ambito delle pene accessorie e riguarda una parte dei detenuti, ossia quelli condannati per i reati più gravi. Le pene accessorie seguono la persona anche alla fine della pena fino a quando interviene la riabilitazione. Il diritto di voto viene dunque subordinato al comportamento e alla regolarità della condotta sociale e viene sottratto all’area dei diritti universali e mai comprimibili. La legislazione italiana concede il diritto di voto soltanto a chi ha pene particolarmente brevi e a chi è in carcere in custodia cautelare. In questo caso ci pensa la doppia burocrazia comunale e penitenziaria a rendere il diritto scarsamente esercitato. In giro per l’Europa e negli Stati Uniti d’America la legislazione è profondamente differenziata.

Gonnella, P. (2017). Il diritto di voto. In S.T. Marco Ruotolo (a cura di), I diritti dei detenuti nel sistema costituzionale (pp. 261-272). Napoli : Editoriale Scientifica.

Il diritto di voto

GONNELLA, PATRIZIO
2017-01-01

Abstract

Il diritto di voto è un diritto politico fondamentale da cui dipende la partecipazione di ciascuna persona alla vita comunitaria. La storia delle democrazie è anche una storia di progressivo passaggio da norme restrittive al suffragio universale. Le Corti supreme del Sudafrica e del Canada hanno elevato il diritto di voto a simbolo della dignità umana, riconoscendolo anche a tutti coloro che si trovano in stato di detenzione. Le democrazie si sono orientate in modo molto differente. C’è chi nega a tutti i detenuti la possibilità di votare, chi lo fa in modo parziale, chi lo riconosce a tutti. La Corte Europea dei diritti umani ha in questo ambito avuto una case-law non del tutto coerente, prima condannando il Regno Unito e poi assolvendo l’Italia. La Costituzione italiana all’articolo 48 afferma che «il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge». I nostri costituenti non hanno codificato una regola universalista. Conseguentemente la perdita del diritto di voto viene regolamentata nell’ambito delle pene accessorie e riguarda una parte dei detenuti, ossia quelli condannati per i reati più gravi. Le pene accessorie seguono la persona anche alla fine della pena fino a quando interviene la riabilitazione. Il diritto di voto viene dunque subordinato al comportamento e alla regolarità della condotta sociale e viene sottratto all’area dei diritti universali e mai comprimibili. La legislazione italiana concede il diritto di voto soltanto a chi ha pene particolarmente brevi e a chi è in carcere in custodia cautelare. In questo caso ci pensa la doppia burocrazia comunale e penitenziaria a rendere il diritto scarsamente esercitato. In giro per l’Europa e negli Stati Uniti d’America la legislazione è profondamente differenziata.
2017
978-88-9391-180-1
Gonnella, P. (2017). Il diritto di voto. In S.T. Marco Ruotolo (a cura di), I diritti dei detenuti nel sistema costituzionale (pp. 261-272). Napoli : Editoriale Scientifica.
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