Nell’anno del Giubileo, di una crisi politica senza precedenti per la città di Roma e di una campagna elettorale sulla quale incombono ancora gli scandali di Mafia Capitale, il volume collettivo Rome. Nome plurale di città propone una lettura articolata dei problemi e delle dinamiche della Capitale. Raccolti da Giorgio de Finis e Fabio Benincasa, quarantanove interventi di artisti e intellettuali di diversa provenienza ed esperienza culturale – dai beni comuni (Tomaso Montanari) all’accoglienza delle comunità migranti (Amara Lakhous), dalla crisi degli spazi abitativi (Paolo Di Vetta) a quella dell’immaginario “eterno” (Valerio Magrelli), dalla gestione dei musei (Pablo Echaurren) all’integrazione (Igiaba Scego) – compongono una visione larga e sfaccettata di ciò che è – e soprattutto di ciò che può ancora essere – la Roma contemporanea, scevra di autocommiserazione e libera dalle sabbie mobili del nichilismo urbano. Un’analisi di Roma da una prospettiva nuova, differente e trasversale.
Careri, F. (2016). Le splendide rovine di archistar e caddisti. In francesco careri (a cura di), Rome. Nome plurale di città (pp. 73-76). roma : Bordeaux Edizioni.
Le splendide rovine di archistar e caddisti
CARERI, FRANCESCO
2016-01-01
Abstract
Nell’anno del Giubileo, di una crisi politica senza precedenti per la città di Roma e di una campagna elettorale sulla quale incombono ancora gli scandali di Mafia Capitale, il volume collettivo Rome. Nome plurale di città propone una lettura articolata dei problemi e delle dinamiche della Capitale. Raccolti da Giorgio de Finis e Fabio Benincasa, quarantanove interventi di artisti e intellettuali di diversa provenienza ed esperienza culturale – dai beni comuni (Tomaso Montanari) all’accoglienza delle comunità migranti (Amara Lakhous), dalla crisi degli spazi abitativi (Paolo Di Vetta) a quella dell’immaginario “eterno” (Valerio Magrelli), dalla gestione dei musei (Pablo Echaurren) all’integrazione (Igiaba Scego) – compongono una visione larga e sfaccettata di ciò che è – e soprattutto di ciò che può ancora essere – la Roma contemporanea, scevra di autocommiserazione e libera dalle sabbie mobili del nichilismo urbano. Un’analisi di Roma da una prospettiva nuova, differente e trasversale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.