Il superamento della fase di secolarizzazione1, se si intende con questo termine un processo razionale di riduzione degli spazi sociali della religione ed un suo confinamento, al più, nella sfera individuale, ha condotto la nostra società in una dimensione postsecolare2. Questa dinamica, scuotendo nelle sue fondamenta il concetto stesso di saeculus, lo ha riportato ad una dimensione religiosa: la religione, lontano dall’essere abolita o sostituita all’interno degli orizzonti culturali dell’uomo, continua a costituire un fattore fondamentale della vita culturale e sociale degli uomini, che può unire o dividere, che può condurre alla pace o al conflitto, che può educare o diseducare. L’Europa post-tradizionale delle ultime generazioni, passata decisamente a situazioni di diaspora3, di disincanto4, è oggi una società post-secolare, post-cristiana5, ma non post-religiosa.6 La religione conserva dunque un ruolo sociale che è in continua evoluzione, in una società che è anch’essa in continua evoluzione; essa è strettamente legata al concetto di identità e dunque al concetto di confine: ha la possibilità di marcare dei confini, di delimitare un soggetto (in questo caso collettivo) rispetto ad altri, ha la capacità di creare aree di appartenenza e di riconoscimento di se stessi e dei propri simili.
Giorda, M.C. (2009). Religioni, società e politica: pluralismi e cittadinanza. L'ACROPOLI, 2/marzo, 166-173.
Titolo: | Religioni, società e politica: pluralismi e cittadinanza |
Autori: | GIORDA, MARIA CHIARA (Corresponding) |
Data di pubblicazione: | 2009 |
Rivista: | |
Citazione: | Giorda, M.C. (2009). Religioni, società e politica: pluralismi e cittadinanza. L'ACROPOLI, 2/marzo, 166-173. |
Abstract: | Il superamento della fase di secolarizzazione1, se si intende con questo termine un processo razionale di riduzione degli spazi sociali della religione ed un suo confinamento, al più, nella sfera individuale, ha condotto la nostra società in una dimensione postsecolare2. Questa dinamica, scuotendo nelle sue fondamenta il concetto stesso di saeculus, lo ha riportato ad una dimensione religiosa: la religione, lontano dall’essere abolita o sostituita all’interno degli orizzonti culturali dell’uomo, continua a costituire un fattore fondamentale della vita culturale e sociale degli uomini, che può unire o dividere, che può condurre alla pace o al conflitto, che può educare o diseducare. L’Europa post-tradizionale delle ultime generazioni, passata decisamente a situazioni di diaspora3, di disincanto4, è oggi una società post-secolare, post-cristiana5, ma non post-religiosa.6 La religione conserva dunque un ruolo sociale che è in continua evoluzione, in una società che è anch’essa in continua evoluzione; essa è strettamente legata al concetto di identità e dunque al concetto di confine: ha la possibilità di marcare dei confini, di delimitare un soggetto (in questo caso collettivo) rispetto ad altri, ha la capacità di creare aree di appartenenza e di riconoscimento di se stessi e dei propri simili. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11590/324831 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |