L'articolo inquadra e descrive la figura del "progettista maker" come risultato della evoluzione e maturazione del lungo processo che cade sotto la descrizione di "architettura digitale", sintetizzabile nell'impatto che le nuove tecnologie digitali di progettazione prima, e produzione e simulazione poi, hanno avuto sulla progettazione architettonica. Il testo usa esempi "non digitali" come il lavoro dello Studio Mumbai per sottolineare come dietro alla sperimentazione diretta degli strumenti digitali di produzione ci sia la possibilità espressiva di un riavvicinamento del progetto alla sua materializzazione diretta, conservandone l'astrazione. Senza, quindi ricadere nell'ambito artigianale. In questa frizione, anche espressiva, sta la sfida per non ricadere nel rischio, con cui l'articolo si chiude, di "fare dell'arte troppo scientemente", secondo il passaggio di J. Vachet.
Converso, S. (2015). Architettura digitale. Il progettista maker. In G. Barazzetta (a cura di), Digital Takes Command. Orizzonti di progettazione e produzione digitale. Design horizons and digital fabrication (pp. 41-52). Soveria Mannelli (Catanzaro) : Rubbettino Editore srl.
Architettura digitale. Il progettista maker
stefano converso
2015-01-01
Abstract
L'articolo inquadra e descrive la figura del "progettista maker" come risultato della evoluzione e maturazione del lungo processo che cade sotto la descrizione di "architettura digitale", sintetizzabile nell'impatto che le nuove tecnologie digitali di progettazione prima, e produzione e simulazione poi, hanno avuto sulla progettazione architettonica. Il testo usa esempi "non digitali" come il lavoro dello Studio Mumbai per sottolineare come dietro alla sperimentazione diretta degli strumenti digitali di produzione ci sia la possibilità espressiva di un riavvicinamento del progetto alla sua materializzazione diretta, conservandone l'astrazione. Senza, quindi ricadere nell'ambito artigianale. In questa frizione, anche espressiva, sta la sfida per non ricadere nel rischio, con cui l'articolo si chiude, di "fare dell'arte troppo scientemente", secondo il passaggio di J. Vachet.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.