Un tema assai affascinante e ricco di risvolti culturali che i geografi storici affrontano da tempo è quello della costruzione dell’immagine del mondo elaborata sulla scorta delle scoperte e delle esplorazioni avvenute fra la fine del Medioevo e la prima Età moderna. I protagonisti di questa operazione di progressivo disegno dei nuovi mondi furono gli europei che, interessati a raggiungere l’Oriente per via di terra e poi per via di mare, si impegnarono nella promozione di viaggi, scambi, relazioni scritte e immagini sintetiche dei paesi asiatici. Dalla metà del Cinquecento le “nuove” fonti letterarie da cui i cartografi trassero informazioni da utilizzare nella compilazione delle carte sul Giappone soprattutto le lettere scritte dai missionari gesuiti. Dagli anni Settanta del Cinquecento, con la più decisa spinta missionaria verso la capitale del Giappone, le informazioni geografiche aumentarono. Le carte realizzate dagli europei iniziarono a strutturarsi grazie al riordino e al vaglio delle fonti indirette e dirette, di cui i gesuiti continuarono ancora per decenni a essere attori privilegiati, testimoniando l’inizio della più netta differenziazione fra le tipologie di viaggiatori, come pure fra i geografi veri e propri e i cartografi.
D'Ascenzo, A. (2017). L’apertura dell’orizzonte geografico moderno verso l’Oriente. Il Giappone svelato all’Europa. In L.G.C.C. Paolo Broggio (a cura di), Europa e America allo specchio. Studi per Francesca Cantù (pp. 327-349). Roma : Viella.
L’apertura dell’orizzonte geografico moderno verso l’Oriente. Il Giappone svelato all’Europa
Annalisa D'Ascenzo
2017-01-01
Abstract
Un tema assai affascinante e ricco di risvolti culturali che i geografi storici affrontano da tempo è quello della costruzione dell’immagine del mondo elaborata sulla scorta delle scoperte e delle esplorazioni avvenute fra la fine del Medioevo e la prima Età moderna. I protagonisti di questa operazione di progressivo disegno dei nuovi mondi furono gli europei che, interessati a raggiungere l’Oriente per via di terra e poi per via di mare, si impegnarono nella promozione di viaggi, scambi, relazioni scritte e immagini sintetiche dei paesi asiatici. Dalla metà del Cinquecento le “nuove” fonti letterarie da cui i cartografi trassero informazioni da utilizzare nella compilazione delle carte sul Giappone soprattutto le lettere scritte dai missionari gesuiti. Dagli anni Settanta del Cinquecento, con la più decisa spinta missionaria verso la capitale del Giappone, le informazioni geografiche aumentarono. Le carte realizzate dagli europei iniziarono a strutturarsi grazie al riordino e al vaglio delle fonti indirette e dirette, di cui i gesuiti continuarono ancora per decenni a essere attori privilegiati, testimoniando l’inizio della più netta differenziazione fra le tipologie di viaggiatori, come pure fra i geografi veri e propri e i cartografi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.