The two Japanese missions that arrived in Europe in 1585 and 1615 must be seen in the historical contexts in which they were organized, and considering the geographical knowledge available, in order to underline how much both expeditions followed the routes most recently opened first by the Portuguese, and then by the Spanish. Travel literature sources and spiritual guides were equally European, although belonging to different religious orders, Jesuits in the first case and Franciscans in the second. The most interesting difference appears to regard the motivations for the two journeys, the first promoted by the Jesuits and the second by the Japanese. The dynamic, fast-changing cartographic perspective tried to reconcile new geographical data with the old.
Le due ambascerie giapponesi giunte in Europa nel 1585 e 1615 devono essere inserite nel contesto storico e delle conoscenze geografiche in cui vennero organizzate, per fare emergere quanto entrambe le esperienze odeporiche seguirono gli itinerari più recentemente aperti dai portoghesi, prima, e dagli spagnoli poi. Anche le fonti odeporiche e le guide spirituali furono ugualmente europee, sebbene appartenenti a ordini differenti, gesuiti nel primo caso e francescani nel secondo. La differenza più interessante appare quella relativa alle motivazioni dei due viaggi, promossi dai gesuiti il primo e dai giapponesi il secondo. Dal punto di vista cartografico si osserva un quadro dinamico, in veloce evoluzione, che tentava di conciliare i vecchi e i nuovi dati geografici.
D'Ascenzo, A. (2019). I primi grandi viaggi tra l’Europa e il Giappone. Relazioni, cartografie, missioni. In Teresa Ciapparoni La Rocca (a cura di), Il Grande viaggio. La missione giapponese del 1613 in Europa (pp. 129-136). Roma : Scienze e Lettere.
I primi grandi viaggi tra l’Europa e il Giappone. Relazioni, cartografie, missioni
Annalisa D'Ascenzo
Investigation
2019-01-01
Abstract
Le due ambascerie giapponesi giunte in Europa nel 1585 e 1615 devono essere inserite nel contesto storico e delle conoscenze geografiche in cui vennero organizzate, per fare emergere quanto entrambe le esperienze odeporiche seguirono gli itinerari più recentemente aperti dai portoghesi, prima, e dagli spagnoli poi. Anche le fonti odeporiche e le guide spirituali furono ugualmente europee, sebbene appartenenti a ordini differenti, gesuiti nel primo caso e francescani nel secondo. La differenza più interessante appare quella relativa alle motivazioni dei due viaggi, promossi dai gesuiti il primo e dai giapponesi il secondo. Dal punto di vista cartografico si osserva un quadro dinamico, in veloce evoluzione, che tentava di conciliare i vecchi e i nuovi dati geografici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.