Il tema centrale è quello della ricostruzione della rappresentanza sociale. Si propone un modello realmente inclusivo di società, come prefigurata dal Libro primo del Codice civile e dall’art. 2 della Costituzione Italiana, che non può prescindere dalla fondamentale presenza dei corpi intermedi. Si distinguono, dal punto di vista delle regole positive e delle vicende storiche, le formazioni sociali “tipiche” divenute oggetto di previsioni Costituzionali e quelle c.d. “atipiche”. Si assiste all’aggregarsi di interessi che toccano non più ceti o classi, ma il cittadino. Ci si riferisce, in particolare, a quei soggetti emergenti, o per taluni versi discriminati, nel contesto sociale attuale: i malati e gli anziani, i giovani e le donne, gli emarginati e i migranti, che sovente si aggregano in “movimenti” quali moderni canali di rappresentanza e rivendicazione. Occorre, in quest’ottica, riscoprire e valorizzare (anche di fronte al prevalere della tecnica) le persone e le loro capacità, promuovendo la partecipazione congiuntamente al perseguimento della conoscenza e all’esercizio della solidarietà. Una partecipazione capace di leggere la moderna civiltà delle differenze e delle diversità, in una prospettiva di arricchimento reciproco
Battelli, E. (2018). Il ruolo dei corpi intermedi nel modello italiano di società pluralista - 50 anni dopo la lezione di Pietro Rescigno. In Liber amicorum Pietro Rescigno. In occasione del novantesimo compleanno (pp. 303-331). NAPOLI : Editoriale Scientifica.
Il ruolo dei corpi intermedi nel modello italiano di società pluralista - 50 anni dopo la lezione di Pietro Rescigno
BATTELLI E.
2018-01-01
Abstract
Il tema centrale è quello della ricostruzione della rappresentanza sociale. Si propone un modello realmente inclusivo di società, come prefigurata dal Libro primo del Codice civile e dall’art. 2 della Costituzione Italiana, che non può prescindere dalla fondamentale presenza dei corpi intermedi. Si distinguono, dal punto di vista delle regole positive e delle vicende storiche, le formazioni sociali “tipiche” divenute oggetto di previsioni Costituzionali e quelle c.d. “atipiche”. Si assiste all’aggregarsi di interessi che toccano non più ceti o classi, ma il cittadino. Ci si riferisce, in particolare, a quei soggetti emergenti, o per taluni versi discriminati, nel contesto sociale attuale: i malati e gli anziani, i giovani e le donne, gli emarginati e i migranti, che sovente si aggregano in “movimenti” quali moderni canali di rappresentanza e rivendicazione. Occorre, in quest’ottica, riscoprire e valorizzare (anche di fronte al prevalere della tecnica) le persone e le loro capacità, promuovendo la partecipazione congiuntamente al perseguimento della conoscenza e all’esercizio della solidarietà. Una partecipazione capace di leggere la moderna civiltà delle differenze e delle diversità, in una prospettiva di arricchimento reciprocoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.