Il numero nasce come un cantiere sul rinnovamento della scultura nella seconda metà degli anni Sessanta, prendendo in esame ricerche d'arte processuale e poverista. Un incipit della sezione raccoglie una serie di interviste a Giovanni Anselmo (a cura di Maddalena Disch), Giuseppe Penone e Gilberto Zorio (a curda di Lara Conte); segue un’antologia di scritti (comprendenti inediti di Gilardi, testi di Tommaso Trini e riflessioni degli artisti intervistati). Il progetto si conclude con alcuni approfondimenti critici: il primo è incentrato sulla relazione opera-spazio, e affidato ad Irene Cavarero, che pubblica un saggio sulla realtà torinese del Deposito D’arte Presente; il secondo ricostruisce le dinamiche dei contatti internazionali così com’esse si leggono in particolare attraverso l’azione tempestiva di Gilardi (Lara Conte). Infine viene pubblicata un’analisi delle due principali mostre di fine decennio, When Attitudes Become Form, curata da Harald Szeemann alla Kunsthalle di Berna, e Op Losse Schroeven, curata da Wim Beeren allo Stedelijk di Amsterdam; eventi espositivi che sono stati ricostruiti attraverso la ricognizione della documentazione d’archivio conservata presso le due istituzioni mussali (Lara Conte.

Conte, L. (a cura di). (2010). Nuove modalità della scultura nella seconda metà degli anni Sessanta (parte I).

Nuove modalità della scultura nella seconda metà degli anni Sessanta (parte I)

Lara Conte
2010-01-01

Abstract

Il numero nasce come un cantiere sul rinnovamento della scultura nella seconda metà degli anni Sessanta, prendendo in esame ricerche d'arte processuale e poverista. Un incipit della sezione raccoglie una serie di interviste a Giovanni Anselmo (a cura di Maddalena Disch), Giuseppe Penone e Gilberto Zorio (a curda di Lara Conte); segue un’antologia di scritti (comprendenti inediti di Gilardi, testi di Tommaso Trini e riflessioni degli artisti intervistati). Il progetto si conclude con alcuni approfondimenti critici: il primo è incentrato sulla relazione opera-spazio, e affidato ad Irene Cavarero, che pubblica un saggio sulla realtà torinese del Deposito D’arte Presente; il secondo ricostruisce le dinamiche dei contatti internazionali così com’esse si leggono in particolare attraverso l’azione tempestiva di Gilardi (Lara Conte). Infine viene pubblicata un’analisi delle due principali mostre di fine decennio, When Attitudes Become Form, curata da Harald Szeemann alla Kunsthalle di Berna, e Op Losse Schroeven, curata da Wim Beeren allo Stedelijk di Amsterdam; eventi espositivi che sono stati ricostruiti attraverso la ricognizione della documentazione d’archivio conservata presso le due istituzioni mussali (Lara Conte.
2010
Conte, L. (a cura di). (2010). Nuove modalità della scultura nella seconda metà degli anni Sessanta (parte I).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/331922
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