Alla storia recente del Brasile appartiene una vicenda che, più di altre, intreccia le proprie trame con quelle dell’architettura moderna, contribuendo alla definizione dell’importante ruolo di quest’ultima nella società e nella cultura del paese. Si tratta della singolare e copiosa produzione di edifici per l’educazione che ha caratterizzato diversi momenti del secondo Novecento brasiliano. Il tema dell’educazione, quale strumento per incrementare il benessere, promuovere lo sviluppo individuale e collettivo della società brasiliana e superarne le profonde disparità, ha trovato grande spazio nel centralissimo dibattito culturale e politico sulla modernizzazione del paese. Alcuni personaggi chiave, tra i quali si distaccano Anísio Teixeira e Darcy Ribeiro, affrontano il problema dal punto di vista antropologico e pedagogico, proponendo una soluzione trasversale: il sistema educativo non deve soltanto rispondere a obiettivi quantitativi, ma deve anche penetrare in modo capillare e integrale nella vita civica, attraverso un articolato sistema di luoghi pubblici. Nelle riflessioni che caratterizzano questa stagione, la questione educativa è dunque inestricabilmente connessa al progetto e alla costruzione di scuole, università e centri culturali, rendendo esplicito il contributo dello spazio costruito alla realizzazione di una società di eguali. L’architettura moderna brasiliana raccoglie la sfida e agisce da vera protagonista della vicenda, formulando soluzioni inedite al problema. Troverà nella sperimentazione legata alle scuole e alle università una delle sue più importanti e meno note matrici. L’eccezionale carriera di Oscar Niemeyer, ad esempio, può essere riletta e interpretata alla luce dei suoi molti progetti per le università, a partire dall’esperienza dell’Università di Brasilia; le origini e il significato della Scuola Paulista possono essere indagati attraverso le centinaia di scuole costruite per il Plano de Ação (1959-63) e la loro relazione con la scena architettonica paulistana. In questo quadro, a partire dagli anni ’50, si inserisce la straordinaria vicenda degli spazi culturali del SESC di San Paolo. Con un taglio specificamente orientato allo sviluppo dell’individuo nel tempo della ricreazione e all’educazione informale, anche i SESC propongono la possibilità di incidere positivamente sullo sviluppo sociale attraverso lo spazio costruito e il suo uso, scommettendo su infrastrutture collettive accoglienti e alternative al contesto urbano estremo della megalopoli. Nella ricerca condotta si è rilevata un’importante sinergia tra fatti apparentemente indipendenti tra loro. È emerso un significativo legame tra la costruzione di spazi pubblici per l’educazione e lo sviluppo dell’architettura brasiliana, ben più profondo di quanto non venga illustrato nella letteratura di settore, sia brasiliana che europea.
Burrascano, M. (In corso di stampa). L'ARCHITETTURA NECESSARIA. Introduzione e ragioni.. In Marco Burrascano (a cura di), L'architettura necessaria. La rivoluzione modernista brasiliana e gli edifici per l'educazione.. napoli : Clean.
Titolo: | L'ARCHITETTURA NECESSARIA. Introduzione e ragioni. | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | Being printed | |
Citazione: | Burrascano, M. (In corso di stampa). L'ARCHITETTURA NECESSARIA. Introduzione e ragioni.. In Marco Burrascano (a cura di), L'architettura necessaria. La rivoluzione modernista brasiliana e gli edifici per l'educazione.. napoli : Clean. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11590/334880 | |
ISBN: | 978-88-8497-540-9 | |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |