Vygotskij è particolarmente critico con quegli orientamenti della psicologia del tempo che, analizzando lo sviluppo delle funzioni psichiche superiori, non tenevano in alcuna considerazione la natura storica di tale sviluppo, non distinguendo fra le componenti culturali e sociali e quelle naturali e biologiche. La critica è indirizzata soprattutto ad autori come Piaget, che pretendevano di associare meccanicamente l’insorgenza di un determinato processo psichico a una precisa fase di sviluppo, facendola coincidere artificiosamente a una data età. Secondo Vygotskij, invece, nello sviluppo del bambino, incontriamo due tipi di sviluppo – biologico/naturale e storico/culturale –, che troviamo separati nella filogenesi. Li possiamo discernere l’uno dall’altro ma, nella prospettiva ontogenetica, essi si fondono fino a costituire un unico processo. Lo sviluppo culturale del bambino, infatti, ha come sua particolare caratteristica quella di compiersi in parallelo ai mutamenti organici, accompagnandosi ai processi della crescita e della maturazione.
Zona, U. (2016). Soggetti, processi, rotture. La pedagogia di Lev Vygotskij tra potere e potenza. In Rizodidattica. Teorie dell’apprendimento e modelli didattici inclusivi (pp. 133-183). Lecce : Pensa Multimedia.
Titolo: | Soggetti, processi, rotture. La pedagogia di Lev Vygotskij tra potere e potenza | |
Autori: | ||
Data di pubblicazione: | 2016 | |
Citazione: | Zona, U. (2016). Soggetti, processi, rotture. La pedagogia di Lev Vygotskij tra potere e potenza. In Rizodidattica. Teorie dell’apprendimento e modelli didattici inclusivi (pp. 133-183). Lecce : Pensa Multimedia. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11590/337349 | |
ISBN: | 978-88-6760-434-0 | |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |