In una lettera redatta da Cassiodoro probabilmente nel 527 il re Atalarico ordinava al comes patrimonii Bergantino di finanziare una ricerca di vene aurifere nella proprietà regale detta Massa Rusticiana nei Bruzzi.Nel testo Cassiodoro esalta l’attività dei minatori, come mai prima nella letteratura greca e latina. Questa prospettiva è sintomatica dell’evoluzione del concetto di ‘lavoro’ nell’ultima società romana, e si può interpretare alla luce della congiuntura storica dei secoli V e VI, che pose l’economia italica di fronte alla contrazione dei rifornimenti di metalli e soprattutto dell’oro (lo segnalano alcune lettere di Cassiodoro, in part. Var. III, 25-26; IV, 18; 34). È difficile dire se per l’Italia, povera di miniere, sia intervenuto un cambiamento nelle condizioni produttive e nell’organizzazione del lavoro estrattivo verso la fine dell’età imperiale romana e in età ostrogota. Il confronto con la testimonianza principale sull’attività estrattiva nel tardo impero romano, tra IV e V secolo, costituita dal titolo De metallis et metallariis del Codice Teodosiano (X, 19), suggerisce che le esigenze dei compilatori di una regolamentazione del prelievo fiscale di minerali e di metalli ancora a livello ecumenico (estesa alle due partes) mirino a circoscrivere l’iniziativa dei tecnici minerari e delle imprese, in un universo estrattivo che si vorrebbe strettamente controllato dall’autorità imperiale entro perimetri amministrativi ancora ampi. Quasi cento anni dopo la compilazione di Teodosio II, Cassiodoro interpreta la volontà dei sovrani ostrogoti all’interno dell’orizzonte recessivo dell’ultima diocesi Italiciana nella direzione di una valorizzazione e di una nuova sensibilità verso conoscenze tecniche e artigianali, a lungo svalutate, diventate allora imprescindibili per la sopravvivenza di un universo economico e culturale, quello dell’ultima Italia romana, ridimensionato da centro di una florida economia-mondo mediterranea a fragile periferia, per certi versi “autarchica”, esposta alla concorrenza dei vicini regni romano-barbarici.

Porena, P. (2018). Cassiodoro e il lavoro in miniera nell'ultima Italia antica.. In Arnaldo Marcone (a cura di), Lavoro, lavoratori e dinamiche sociali a Roma antica. Persistenze e trasformazioni. Atti delle giornate di studio (Roma Tre 25-26 maggio 2017) (pp. 330-360). Roma : Castelvecchi.

Cassiodoro e il lavoro in miniera nell'ultima Italia antica.

porena pierfrancesco
2018-01-01

Abstract

In una lettera redatta da Cassiodoro probabilmente nel 527 il re Atalarico ordinava al comes patrimonii Bergantino di finanziare una ricerca di vene aurifere nella proprietà regale detta Massa Rusticiana nei Bruzzi.Nel testo Cassiodoro esalta l’attività dei minatori, come mai prima nella letteratura greca e latina. Questa prospettiva è sintomatica dell’evoluzione del concetto di ‘lavoro’ nell’ultima società romana, e si può interpretare alla luce della congiuntura storica dei secoli V e VI, che pose l’economia italica di fronte alla contrazione dei rifornimenti di metalli e soprattutto dell’oro (lo segnalano alcune lettere di Cassiodoro, in part. Var. III, 25-26; IV, 18; 34). È difficile dire se per l’Italia, povera di miniere, sia intervenuto un cambiamento nelle condizioni produttive e nell’organizzazione del lavoro estrattivo verso la fine dell’età imperiale romana e in età ostrogota. Il confronto con la testimonianza principale sull’attività estrattiva nel tardo impero romano, tra IV e V secolo, costituita dal titolo De metallis et metallariis del Codice Teodosiano (X, 19), suggerisce che le esigenze dei compilatori di una regolamentazione del prelievo fiscale di minerali e di metalli ancora a livello ecumenico (estesa alle due partes) mirino a circoscrivere l’iniziativa dei tecnici minerari e delle imprese, in un universo estrattivo che si vorrebbe strettamente controllato dall’autorità imperiale entro perimetri amministrativi ancora ampi. Quasi cento anni dopo la compilazione di Teodosio II, Cassiodoro interpreta la volontà dei sovrani ostrogoti all’interno dell’orizzonte recessivo dell’ultima diocesi Italiciana nella direzione di una valorizzazione e di una nuova sensibilità verso conoscenze tecniche e artigianali, a lungo svalutate, diventate allora imprescindibili per la sopravvivenza di un universo economico e culturale, quello dell’ultima Italia romana, ridimensionato da centro di una florida economia-mondo mediterranea a fragile periferia, per certi versi “autarchica”, esposta alla concorrenza dei vicini regni romano-barbarici.
2018
9788832823387
Porena, P. (2018). Cassiodoro e il lavoro in miniera nell'ultima Italia antica.. In Arnaldo Marcone (a cura di), Lavoro, lavoratori e dinamiche sociali a Roma antica. Persistenze e trasformazioni. Atti delle giornate di studio (Roma Tre 25-26 maggio 2017) (pp. 330-360). Roma : Castelvecchi.
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