Nel corso degli anni i contributi critici sull’educazione tout court, sulla scuola e sul tipo di pedagogia ad essa sottesa si sono moltiplicati (Morin, 2001). Essi sono riconducibili a numerosi autori e a prospettive molto dif-ferenti fra loro: basti ricordare, a titolo di esempio, Arendt (1961), Ball (1987; 1990), Biesta (1998), Furedi (2009), Cornelissen (2010), ma anche Masschelein e Simons (2013), In realtà, la lista degli studi degni di essere ricordati sarebbe molto più lunga, anche limitandosi a menzionare soltanto gli autori e i contributi più rilevanti . In tal senso, il presente contributo riu-scirebbe ad aggiungere poco di originale a quanto già scritto, qualora si li-mitasse a costituire un ulteriore contributo critico rispetto ad altri, più arti-colati di questo. Esso tuttavia può mantenere una sua apprezzabile origina-lità, nella misura in cui intende offrire un affresco di una delle possibili al-ternative pedagogiche, rappresentate appunto dalla scuola Waldorf, ma non limitandosi a considerarla nelle sue enunciazioni di principio, bensì osser-vandola lungo un arco di tempo molto esteso e al vaglio delle pratiche or-ganizzative che ne hanno reso possibile l’implementazione in un caso con-creto. Come vedremo nelle pagine che seguono, il quadro che ne deriva è molto più complesso ed articolato di quanto potrebbe apparire a prima vi-sta. La scuola considerata presenta luci e ombre, meriti e demeriti in un quadro a tutto tondo che, pur apprezzando l’intento etico-morale del pro-getto specifico, invita il lettore a riflettere sul divario tra teoria enunciata e prassi implementata. Il presente capitolo costituisce uno studio di caso su un percorso educa-tivo steineriano , considerato nel suo svolgimento su un arco di tempo lun-go undici anni: dall’asilo alla scuola media, in una scuola steineriana non paritaria del Nord Italia. Esso intende mettere a tema sia alcuni dei punti fondamentali che caratterizzano questo tipo di pedagogia, sia il modo in cui effettivamente questa pedagogia è stata implementata nella pratica organizzativa e didattica dell’asilo e della scuola elementare e media considerate. I dati sono stati raccolti lungo un arco temporale che va dal 2005 al 2016, attraverso le tecniche dell’osservazione etnografica e delle interviste etnografiche.

Tota, A.L. (2018). Educare alla libertà”? Uno studio etnografico in una scuola steineriana del Nord Italia. In Roberto Serpieri e Anna Lisa Tota (a cura di), Quali culture per altre educazioni possibili? (pp. 143-165). Milano : Franco Angeli.

Educare alla libertà”? Uno studio etnografico in una scuola steineriana del Nord Italia

Anna Lisa Tota
2018-01-01

Abstract

Nel corso degli anni i contributi critici sull’educazione tout court, sulla scuola e sul tipo di pedagogia ad essa sottesa si sono moltiplicati (Morin, 2001). Essi sono riconducibili a numerosi autori e a prospettive molto dif-ferenti fra loro: basti ricordare, a titolo di esempio, Arendt (1961), Ball (1987; 1990), Biesta (1998), Furedi (2009), Cornelissen (2010), ma anche Masschelein e Simons (2013), In realtà, la lista degli studi degni di essere ricordati sarebbe molto più lunga, anche limitandosi a menzionare soltanto gli autori e i contributi più rilevanti . In tal senso, il presente contributo riu-scirebbe ad aggiungere poco di originale a quanto già scritto, qualora si li-mitasse a costituire un ulteriore contributo critico rispetto ad altri, più arti-colati di questo. Esso tuttavia può mantenere una sua apprezzabile origina-lità, nella misura in cui intende offrire un affresco di una delle possibili al-ternative pedagogiche, rappresentate appunto dalla scuola Waldorf, ma non limitandosi a considerarla nelle sue enunciazioni di principio, bensì osser-vandola lungo un arco di tempo molto esteso e al vaglio delle pratiche or-ganizzative che ne hanno reso possibile l’implementazione in un caso con-creto. Come vedremo nelle pagine che seguono, il quadro che ne deriva è molto più complesso ed articolato di quanto potrebbe apparire a prima vi-sta. La scuola considerata presenta luci e ombre, meriti e demeriti in un quadro a tutto tondo che, pur apprezzando l’intento etico-morale del pro-getto specifico, invita il lettore a riflettere sul divario tra teoria enunciata e prassi implementata. Il presente capitolo costituisce uno studio di caso su un percorso educa-tivo steineriano , considerato nel suo svolgimento su un arco di tempo lun-go undici anni: dall’asilo alla scuola media, in una scuola steineriana non paritaria del Nord Italia. Esso intende mettere a tema sia alcuni dei punti fondamentali che caratterizzano questo tipo di pedagogia, sia il modo in cui effettivamente questa pedagogia è stata implementata nella pratica organizzativa e didattica dell’asilo e della scuola elementare e media considerate. I dati sono stati raccolti lungo un arco temporale che va dal 2005 al 2016, attraverso le tecniche dell’osservazione etnografica e delle interviste etnografiche.
2018
9788891773890
Tota, A.L. (2018). Educare alla libertà”? Uno studio etnografico in una scuola steineriana del Nord Italia. In Roberto Serpieri e Anna Lisa Tota (a cura di), Quali culture per altre educazioni possibili? (pp. 143-165). Milano : Franco Angeli.
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