«Il libro di Melani e Venturini copre un periodo che va dalla conclamata conquista dell’egemonia mediale da parte della tv, all’inizio degli anni Ottanta, sino ai nostri anni, in cui l’abdicazione verso rete e new media – attesa come nella Fortezza Bastiani lo erano i Tartari – non è ancora intervenuta. Sono i decenni in cui il dibattito è passato dagli ultimi fremiti apocalittici sulla cattiva maestra a interrogativi meno superficiali e moralistici sul modo in cui la tv costruisce e modella ciò che presenta e rappresenta. […]. Dalla televisione come male, flagello che ci sferza dall’esterno per soggiogarci, alla televisione come forma di modellizzazione sociale, che ridisegna e ridefinisce gerarchie e ruoli attraverso il criterio unico dell’intrattenimento. […]. L’Ecce Video letterario è diventato così un Ecco a noi: un modo per chiederci quale sia l’acqua in cui siamo immersi e in cosa consista il nostro flagello, attuale e virtuale al tempo stesso». (dalla Prefazione di Stefano Bartezzaghi)
Venturini, M., Melani, C. (2018). Ecce Video. Tv e letteratura dagli anni Ottanta a oggi. Firenze : Franco Cesati.
Ecce Video. Tv e letteratura dagli anni Ottanta a oggi
Venturini, Monica;
2018-01-01
Abstract
«Il libro di Melani e Venturini copre un periodo che va dalla conclamata conquista dell’egemonia mediale da parte della tv, all’inizio degli anni Ottanta, sino ai nostri anni, in cui l’abdicazione verso rete e new media – attesa come nella Fortezza Bastiani lo erano i Tartari – non è ancora intervenuta. Sono i decenni in cui il dibattito è passato dagli ultimi fremiti apocalittici sulla cattiva maestra a interrogativi meno superficiali e moralistici sul modo in cui la tv costruisce e modella ciò che presenta e rappresenta. […]. Dalla televisione come male, flagello che ci sferza dall’esterno per soggiogarci, alla televisione come forma di modellizzazione sociale, che ridisegna e ridefinisce gerarchie e ruoli attraverso il criterio unico dell’intrattenimento. […]. L’Ecce Video letterario è diventato così un Ecco a noi: un modo per chiederci quale sia l’acqua in cui siamo immersi e in cosa consista il nostro flagello, attuale e virtuale al tempo stesso». (dalla Prefazione di Stefano Bartezzaghi)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.