La presenza di D. Fernanda do Vale tra il pubblico che, il 14 aprile del 1917, assistette alla Conferenza futurista tenuta da Almada Negreiros presso il Teatro República di Lisbona non passò inavvertita. Il quotidiano “A Capital” – che, per primo, nel marzo del 1915, aveva provato a ridicolizzare “Orpheu”, riconducendo i suoi esponenti nell’ambito della letteratura paranoica –pubblicò il giorno seguente un breve articolo, intitolato O Elogio da Loucura, in cui il cronista nuovamente tentò di irridere gli avanguardisti portoghesi, sottolineando più volte, tra le altre cose, l’apprezzamento entusiasta della “preta Fernanda” per le parole di Almada. Protagonista di uno scandaloso libro di memorie pubblicato nel 1912 – "Recordações d’uma colonial (memórias da preta Fernanda)" – Fernanda do Vale nella Lisbona dei primi anni del Novecento si afferma come l’icona per eccellenza di una sessualità primitiva, abnorme e sregolata, che mette in crisi i valori della borghesia repubblicana. L'articolo si propone di presentare questo personaggio e provare a disinnescare la strategia argomentativa del cronista de “A Capital”, mostrando come le provocazioni futuriste trovino nella trasgressione di questa cocotte un alleato immediato nell’erosione dei valori della borghesia lepidottera dell’epoca.
DE MARCHIS, G. (2019). «Pois você não percebe que é futurismo?» La preta Fernanda al Teatro República. In B. Gori (a cura di), Futurismo Futurismos (pp. 153-162). Roma : Aracne editrice [10.4399/978882552085911].
«Pois você não percebe que é futurismo?» La preta Fernanda al Teatro República
Giorgio de Marchis
2019-01-01
Abstract
La presenza di D. Fernanda do Vale tra il pubblico che, il 14 aprile del 1917, assistette alla Conferenza futurista tenuta da Almada Negreiros presso il Teatro República di Lisbona non passò inavvertita. Il quotidiano “A Capital” – che, per primo, nel marzo del 1915, aveva provato a ridicolizzare “Orpheu”, riconducendo i suoi esponenti nell’ambito della letteratura paranoica –pubblicò il giorno seguente un breve articolo, intitolato O Elogio da Loucura, in cui il cronista nuovamente tentò di irridere gli avanguardisti portoghesi, sottolineando più volte, tra le altre cose, l’apprezzamento entusiasta della “preta Fernanda” per le parole di Almada. Protagonista di uno scandaloso libro di memorie pubblicato nel 1912 – "Recordações d’uma colonial (memórias da preta Fernanda)" – Fernanda do Vale nella Lisbona dei primi anni del Novecento si afferma come l’icona per eccellenza di una sessualità primitiva, abnorme e sregolata, che mette in crisi i valori della borghesia repubblicana. L'articolo si propone di presentare questo personaggio e provare a disinnescare la strategia argomentativa del cronista de “A Capital”, mostrando come le provocazioni futuriste trovino nella trasgressione di questa cocotte un alleato immediato nell’erosione dei valori della borghesia lepidottera dell’epoca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.