Nei laboratori di restauro urbano attivati nella laurea magistrale in Architettura-Restauro del Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre ci si dedica, fin dall’anno accademico 2008-2009, al recupero della bellezza dei centri storici dell’intorno romano, e di parti significative della città, con una particolare attenzione al restauro ed al ripristino di brani di tessuto alterati o distrutti da eventi naturali (terremoti, inondazioni, frane) e bellici, o da improvvide e inconcluse ristrutturazioni urbanistiche. Dopo aver lavorato per anni su piccoli centri storici i quali, per avere una strutturazione urbanistico-edilizia non particolarmente evoluta, sono facilmente leggibili ed interpretabili nei loro aspetti storico-formativi ed architettonico-costruttivi da parte di allievi ancora poco avvezzi a cimentarsi con le stratificazioni plurisecolari di un grande centro storico, dall’anno accademico 2014-15 la scelta del caso di studio è ricaduta sul centro storico di Tivoli che di queste complesse stratificazione ne contiene per quantità e qualità un numero paragonabile a quelle di Roma. Il lavoro di Giulia Brunori ed Alice Cretarola si è occupata di ricostruiro, sulla base di una cartografia storica ribattuta su quella attuale e di un rilievo murario esito della ricomposizione di materiali provenienti da fonti diverse, la successione delle fasi formative dell’aggregato urbano riconoscendo nell’assetto attuale i “segni” dell’impianto originario e degli sviluppi successivi. La ricerca ha riguardato tanto il tessuto quanto i tipi edilizi consentendo di redigere abachi che possono essere considerati l’aggiornamento di quelli disegnati da Corsini e Caniggia. Un altro sforzo è stato dedicato a mettere in relazione l’evoluzione della struttura della residenza nelle diverse epoche con quella dell’organizzazione familiare tiburtina. Infine, un’attenzione particolare si è focalizzata sulle debolezze intrinseche del costruito storico dovuto alle trasformazioni, coerenti ed incoerenti, subite nel tempo. Questo tipo di letture potrà essere utile nel predisporre schede di analisi mirate a redigere le mappe del rischio sismico del centro storico. Il lavoro di Gabriele Ajò affronta la tematica, molto attuale, delle ricostruzioni dopo i disastri. Tivoli è stata interessata, nell’arco di poco più di cento anni, da due eventi catastrofici: l’esondazione dell’Aniene del 1826 che ha procurato la perdita di varii isolati della città in prossimità del fiume, ed i bombardamenti aerei del 1944 che hanno distrutto buona parte del tessuto urbano a sud della città di antica formazione. La tesi mostra come per i monumenti si sia avuto cura di restaurare mantenendo l’assetto ante bellico (salvo qualche eccezione) o di ripristinare la facies originaria, mentre per il tessuto residenziale si sia colta l’occasione dei danni bellici per ridisegnare la città completamente rinnovata nell’assetto urbanistico e nel tipo di edificazione, salvo “dimenticarsi” di risistemare qualche vuoto urbano o i ruderi ancora disseminati nella parte più pregiata della città, la cui deturpante presenza non favorisce la piena godibilità di un centro storico ricco e vario come quello tiburtino.

Zampilli, M., Ajò, G., Brunori, G., Cretarola, A. (2019). Formazione e trasformazione della struttura urbana di Tivoli. In E.P. Ruggero Martines (a cura di), Tivoli, un laboratorio urbano. Ieri, oggi, domani (pp. 27-52). Roma : Edizioni Roma Tre-Press.

Formazione e trasformazione della struttura urbana di Tivoli

Zampilli Michele
;
Ajò Gabriele
;
Brunori Giulia
;
CRETAROLA, Alice
2019-01-01

Abstract

Nei laboratori di restauro urbano attivati nella laurea magistrale in Architettura-Restauro del Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre ci si dedica, fin dall’anno accademico 2008-2009, al recupero della bellezza dei centri storici dell’intorno romano, e di parti significative della città, con una particolare attenzione al restauro ed al ripristino di brani di tessuto alterati o distrutti da eventi naturali (terremoti, inondazioni, frane) e bellici, o da improvvide e inconcluse ristrutturazioni urbanistiche. Dopo aver lavorato per anni su piccoli centri storici i quali, per avere una strutturazione urbanistico-edilizia non particolarmente evoluta, sono facilmente leggibili ed interpretabili nei loro aspetti storico-formativi ed architettonico-costruttivi da parte di allievi ancora poco avvezzi a cimentarsi con le stratificazioni plurisecolari di un grande centro storico, dall’anno accademico 2014-15 la scelta del caso di studio è ricaduta sul centro storico di Tivoli che di queste complesse stratificazione ne contiene per quantità e qualità un numero paragonabile a quelle di Roma. Il lavoro di Giulia Brunori ed Alice Cretarola si è occupata di ricostruiro, sulla base di una cartografia storica ribattuta su quella attuale e di un rilievo murario esito della ricomposizione di materiali provenienti da fonti diverse, la successione delle fasi formative dell’aggregato urbano riconoscendo nell’assetto attuale i “segni” dell’impianto originario e degli sviluppi successivi. La ricerca ha riguardato tanto il tessuto quanto i tipi edilizi consentendo di redigere abachi che possono essere considerati l’aggiornamento di quelli disegnati da Corsini e Caniggia. Un altro sforzo è stato dedicato a mettere in relazione l’evoluzione della struttura della residenza nelle diverse epoche con quella dell’organizzazione familiare tiburtina. Infine, un’attenzione particolare si è focalizzata sulle debolezze intrinseche del costruito storico dovuto alle trasformazioni, coerenti ed incoerenti, subite nel tempo. Questo tipo di letture potrà essere utile nel predisporre schede di analisi mirate a redigere le mappe del rischio sismico del centro storico. Il lavoro di Gabriele Ajò affronta la tematica, molto attuale, delle ricostruzioni dopo i disastri. Tivoli è stata interessata, nell’arco di poco più di cento anni, da due eventi catastrofici: l’esondazione dell’Aniene del 1826 che ha procurato la perdita di varii isolati della città in prossimità del fiume, ed i bombardamenti aerei del 1944 che hanno distrutto buona parte del tessuto urbano a sud della città di antica formazione. La tesi mostra come per i monumenti si sia avuto cura di restaurare mantenendo l’assetto ante bellico (salvo qualche eccezione) o di ripristinare la facies originaria, mentre per il tessuto residenziale si sia colta l’occasione dei danni bellici per ridisegnare la città completamente rinnovata nell’assetto urbanistico e nel tipo di edificazione, salvo “dimenticarsi” di risistemare qualche vuoto urbano o i ruderi ancora disseminati nella parte più pregiata della città, la cui deturpante presenza non favorisce la piena godibilità di un centro storico ricco e vario come quello tiburtino.
2019
978-88-32136-12-8
Zampilli, M., Ajò, G., Brunori, G., Cretarola, A. (2019). Formazione e trasformazione della struttura urbana di Tivoli. In E.P. Ruggero Martines (a cura di), Tivoli, un laboratorio urbano. Ieri, oggi, domani (pp. 27-52). Roma : Edizioni Roma Tre-Press.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/346476
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