Il metodo d’indagine del Monarchia dantesco rappresenta un’applicazione della logica aristotelica, recuperata alla filosofia occidentale con le traduzioni e i commenti del XII e XIII secolo, a questioni di cogente attualità politica: la felicità degli uomini, l’organizzazione della vita associata, la ricerca della pace nella città, il rapporto tra uomo e cittadino, nonché tra precetti morali e leggi pubbliche. Nel costruire una Scienza autonoma intorno a tali questioni, Dante presenta un’inedita dottrina dell’Impero universale che si proponga di contrastare, sul piano politico, le istanze dei giuristi angioini e comunali, sul piano del rapporto con il potere spirituale, l’ingerenza dei decretalisti nella vita civile. Progettato in conseguenza della fallita Romfahrt di Arrigo VII di Lussemburgo (1310-13), il trattato politico latino, invero, compie il percorso intellettuale dantesco, passato dalla ricerca su questioni filosofico-speculative a quelle morali, per occuparsi, infine, della vita civile. Il Monarchia porta a chiara lezione, nella sfera politica, quanto Dante ha già stabilito, soprattutto nel Convivio, sul profilo scientifico dell’uomo e sul rapporto tra sistema umano delle conoscenze e conseguimento della felicità mondana.
Silvestrini, F. (2012). Gli «invidiosi veri» della Politica. Il Monarchia dantesco e la scienza del sillogismo. La Sapienza Editrice Roma.
Gli «invidiosi veri» della Politica. Il Monarchia dantesco e la scienza del sillogismo
Silvestrini F
2012-01-01
Abstract
Il metodo d’indagine del Monarchia dantesco rappresenta un’applicazione della logica aristotelica, recuperata alla filosofia occidentale con le traduzioni e i commenti del XII e XIII secolo, a questioni di cogente attualità politica: la felicità degli uomini, l’organizzazione della vita associata, la ricerca della pace nella città, il rapporto tra uomo e cittadino, nonché tra precetti morali e leggi pubbliche. Nel costruire una Scienza autonoma intorno a tali questioni, Dante presenta un’inedita dottrina dell’Impero universale che si proponga di contrastare, sul piano politico, le istanze dei giuristi angioini e comunali, sul piano del rapporto con il potere spirituale, l’ingerenza dei decretalisti nella vita civile. Progettato in conseguenza della fallita Romfahrt di Arrigo VII di Lussemburgo (1310-13), il trattato politico latino, invero, compie il percorso intellettuale dantesco, passato dalla ricerca su questioni filosofico-speculative a quelle morali, per occuparsi, infine, della vita civile. Il Monarchia porta a chiara lezione, nella sfera politica, quanto Dante ha già stabilito, soprattutto nel Convivio, sul profilo scientifico dell’uomo e sul rapporto tra sistema umano delle conoscenze e conseguimento della felicità mondana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.