Through the case study of Fulvio Pellegrino Morato, a respected commentator and exegete of Dante and Petrarca, as well as a grammaticae professor who had studied in depth Fortunio’s Regole grammaticali (1526), the essay highlights Morato’s resistance to Pietro Bembo’s hegemonic aspirations for linguistic standardisation in the Italian peninsula.

Tra i non molti casi di resistenza alla modellizzazione linguistica proposta da Bembo nelle Prose della volgar lingua (1525) si registra quella di Fulvio Pellegrino Morato, il quale si distinse per la sua fiorente attività di postillatore e commentatore: al suo impegno esegetico sulla Commedia e sul Petrarca volgare si affiancava il lavoro di grammaticae professor, maestro di scuola e precettore, nonché di lettore di retorica, oratoria e autori latini. Morato fu anche postillatore delle Prose (nel ms. di Modena, Biblioteca Estense e universitaria, α.I.9.1, con nota di possesso sulla prima carta, corredato da una tavola di notabilia), aveva studiato le Regole grammaticali del Fortunio (1516), e espresse alcune opinioni sulla vicinanza fra quell’opera e il dialogo di Bembo. Le considerazioni del Morato dovettero pervenire alla conoscenza del Bembo, che se ne lamentò in una irritata lettera a Bernardo Tasso (27 maggio 1529).

Marcozzi, L. (2019). La resistenza a Pietro Bembo: il caso di Fulvio Pellegrino Morato. In D.S. Ambra Moroncini (a cura di), Resistance in Italian Culture from Dante to the 21st Century. (pp. 81-92). Firenze : Franco Cesati.

La resistenza a Pietro Bembo: il caso di Fulvio Pellegrino Morato

MARCOZZI, LUCA
2019-01-01

Abstract

Through the case study of Fulvio Pellegrino Morato, a respected commentator and exegete of Dante and Petrarca, as well as a grammaticae professor who had studied in depth Fortunio’s Regole grammaticali (1526), the essay highlights Morato’s resistance to Pietro Bembo’s hegemonic aspirations for linguistic standardisation in the Italian peninsula.
2019
978-88-7667-763-2
Tra i non molti casi di resistenza alla modellizzazione linguistica proposta da Bembo nelle Prose della volgar lingua (1525) si registra quella di Fulvio Pellegrino Morato, il quale si distinse per la sua fiorente attività di postillatore e commentatore: al suo impegno esegetico sulla Commedia e sul Petrarca volgare si affiancava il lavoro di grammaticae professor, maestro di scuola e precettore, nonché di lettore di retorica, oratoria e autori latini. Morato fu anche postillatore delle Prose (nel ms. di Modena, Biblioteca Estense e universitaria, α.I.9.1, con nota di possesso sulla prima carta, corredato da una tavola di notabilia), aveva studiato le Regole grammaticali del Fortunio (1516), e espresse alcune opinioni sulla vicinanza fra quell’opera e il dialogo di Bembo. Le considerazioni del Morato dovettero pervenire alla conoscenza del Bembo, che se ne lamentò in una irritata lettera a Bernardo Tasso (27 maggio 1529).
Marcozzi, L. (2019). La resistenza a Pietro Bembo: il caso di Fulvio Pellegrino Morato. In D.S. Ambra Moroncini (a cura di), Resistance in Italian Culture from Dante to the 21st Century. (pp. 81-92). Firenze : Franco Cesati.
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