Durante gli anni Sessanta e la prima metà del decennio successivo, le aperture del Concilio Vaticano II sul rapporto Chiesa-mondo e sul tema dei diritti umani, in particolare quello della libertà religiosa, imprimono un nuovo slancio al mondo cattolico nell'affermazione della democrazia in contesti europei dominati ancora da dittature di opposto segno ideologico, comunista a Est e di estrema destra nel Mediterraneo. Sia l'Italia che la Santa Sede si propongono dunque sullo scenario internazionale con una presenza più incisiva, che implica l'assunzione di un ruolo primario tra gli attori della politica mondiale. La recente disponibilità della documentazione archivistica consente di arricchire la conoscenza dell'azione insieme diplomatica, culturale e religiosa di Roma, al di qua e al di là delle due sponde del Tevere. During the 1960s and the first half of the following decade, the Second Vatican Council gave the church and the Catholic world a new urge in facing the challenges of the contemporary world, above all defense of human rights and promotion of democracy in European contexts still dominated by dictatorships of opposite ideological sign, communist in the East and extreme right in the Mediterranean. Both the Italian government, ruled by Christian Democracy, and the Holy See therefore propose themselves on the international scene with a more incisive presence, which implies the assumption of a primary role among the actors of world politics. The recent availability of the archival documentation allows to improve the knowledge of the diplomatic, cultural and religious action of Rome on “both sides of the Tiber”.
Sergio, M.L. (2018). La diplomazia delle due sponde del Tevere: Aggiornamento conciliare e democrazia nelle transizioni internazionali (1965-1975). Roma : Studium Edizioni.
La diplomazia delle due sponde del Tevere: Aggiornamento conciliare e democrazia nelle transizioni internazionali (1965-1975)
Sergio, Marialuisa Lucia
2018-01-01
Abstract
Durante gli anni Sessanta e la prima metà del decennio successivo, le aperture del Concilio Vaticano II sul rapporto Chiesa-mondo e sul tema dei diritti umani, in particolare quello della libertà religiosa, imprimono un nuovo slancio al mondo cattolico nell'affermazione della democrazia in contesti europei dominati ancora da dittature di opposto segno ideologico, comunista a Est e di estrema destra nel Mediterraneo. Sia l'Italia che la Santa Sede si propongono dunque sullo scenario internazionale con una presenza più incisiva, che implica l'assunzione di un ruolo primario tra gli attori della politica mondiale. La recente disponibilità della documentazione archivistica consente di arricchire la conoscenza dell'azione insieme diplomatica, culturale e religiosa di Roma, al di qua e al di là delle due sponde del Tevere. During the 1960s and the first half of the following decade, the Second Vatican Council gave the church and the Catholic world a new urge in facing the challenges of the contemporary world, above all defense of human rights and promotion of democracy in European contexts still dominated by dictatorships of opposite ideological sign, communist in the East and extreme right in the Mediterranean. Both the Italian government, ruled by Christian Democracy, and the Holy See therefore propose themselves on the international scene with a more incisive presence, which implies the assumption of a primary role among the actors of world politics. The recent availability of the archival documentation allows to improve the knowledge of the diplomatic, cultural and religious action of Rome on “both sides of the Tiber”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.