Il tema dell’applicabilità della normativa su anticorruzione e trasparenza alle strutture facenti capo al Servizio sanitario nazionale (SSN) e ai Servizi sanitari regionali (SSR) presenta una notevole rilevanza, poiché quello sanitario è uno settore sul quale si accentra, non casualmente, l’attenzione di quanti - a livello internazionale e in Italia - si occupano del tema della corruzione in ambito pubblico. L’analisi svolta mostra che non solo gli enti sanitari sono ricompresi a pieno titolo nel campo di operatività dei provvedimenti sulla prevenzione della corruzione (legge 190/212 e decreti attuativi), ma quest’ultima contiene una serie di regole specificamente riferite alle strutture della sanità, in misura più consistente rispetto ad ogni altro tipo di amministrazione: il che può essere un segno della loro importanza e della loro particolarità organizzativa e funzionale, ma anche un sintomo del fatto che si ha a che fare con una delle realtà più “a rischio” di corruzione e più bisognevoli di trasparenza. In particolare, poi, vengono individuati lo spazio di intervento, le funzioni e le responsabilità delle regioni in ordine all’applicazione della disciplina legislativa su anticorruzione e trasparenza, in generale e con particolare riferimento al settore della sanità, e si dà conto di alcuni dei principali elementi della legislazione regionale in materia. Infine, viene esaminata la delicata questione delle c.d. “liste d’attesa”.
D'Alessio, G. (2017). L'applicazione della normativa su anticorruzione e trasparenza nelle amministrazioni sanitarie. In M.C. F. Astone (a cura di), Studi in memoria di Antonio Romano Tassone (pp. 825-845). Napoli : Editoriale Scientifica.
L'applicazione della normativa su anticorruzione e trasparenza nelle amministrazioni sanitarie
Gianfranco D'Alessio
2017-01-01
Abstract
Il tema dell’applicabilità della normativa su anticorruzione e trasparenza alle strutture facenti capo al Servizio sanitario nazionale (SSN) e ai Servizi sanitari regionali (SSR) presenta una notevole rilevanza, poiché quello sanitario è uno settore sul quale si accentra, non casualmente, l’attenzione di quanti - a livello internazionale e in Italia - si occupano del tema della corruzione in ambito pubblico. L’analisi svolta mostra che non solo gli enti sanitari sono ricompresi a pieno titolo nel campo di operatività dei provvedimenti sulla prevenzione della corruzione (legge 190/212 e decreti attuativi), ma quest’ultima contiene una serie di regole specificamente riferite alle strutture della sanità, in misura più consistente rispetto ad ogni altro tipo di amministrazione: il che può essere un segno della loro importanza e della loro particolarità organizzativa e funzionale, ma anche un sintomo del fatto che si ha a che fare con una delle realtà più “a rischio” di corruzione e più bisognevoli di trasparenza. In particolare, poi, vengono individuati lo spazio di intervento, le funzioni e le responsabilità delle regioni in ordine all’applicazione della disciplina legislativa su anticorruzione e trasparenza, in generale e con particolare riferimento al settore della sanità, e si dà conto di alcuni dei principali elementi della legislazione regionale in materia. Infine, viene esaminata la delicata questione delle c.d. “liste d’attesa”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.