"Città di Pietra" sono per definizione quelle città il cui principale carattere è dato dall'essere state pensate e costruite organicamente con la pietra, fino a quando il declino di concezioni strutturali basate sulla muratura portante decretarono la fine della fortuna (critica e costruttiva) di questo materiale. Un dato oggi confermato dall'assestamentodi termini contrapposti, attraverso i quali viene riconosciuto il valore di contemporaneità solo al primo di essi: modernità-leggerezza-materiali artificiali vs premodernità-massività-materiali naturali. Sono città di pietra le città "mediterranee", quelle direttamente generate dalla civiltà greca e romana, dalla loro particolare forma di razionalità e i cui valori estetici sono diventati nel tempo ideali condivisi della cultura occidentale. I caratteri architettonici delle città "mediterranee" sono oggi sottoposti a un'aggressione culturale senza precedenti: nuovi modelli estetici e culturali, basati sull'edonismo e l'assolutizzazione del relativo, si impongono e minano alle basi il concetto stesso della loro identità. La mostra Città di Pietra vuole interrogarsi da una parte su quali siano i modelli dominanti che governano le trasformazioni urbane e paesistiche in atto; e dall'altra se esistano ipotesi alternative a quelle fondate sul mito di un'archiettura modernista, hightech, destrutturata, priva di memoria, sradicata dalla propria tradizione, quando non addirittura ad essa ideologicamente nemica. La mostra Città di Pietra, con tutte le precauzioni richieste da un ambito tematico ancora scarsamente percorso dalla ricerca, vuole porsi il problema del riconoscimento critico della potenziale attualità di una cultura muraria, intesa non solo come continuità con le tecniche tradizionali del costruire ma anche come loro radicale aggiornamento. Una mostra che nasce dalla convinzione che oggi esistono e sono ancora vitali alcuni ideali architettonici "mediterranei", che però rischiano di essere spazzati via; e che è necessaria una forte coscienza critica per contrastare la minaccia derivante dai processi in atto di planetaria omologazione culturale.

Cellini, F., Cordeschi, S., Balia, F., Barile, P., Casciu, M., Cosi, S., et al. (2006). Mostra "Città di pietra". Biennale di Architettura di Venezia, 128-129.

Mostra "Città di pietra". Biennale di Architettura di Venezia

Cellini F;Cordeschi S;COSI, SARA;de Pasquale G;MANIERI ELIA, Mario;Segarra Lagunes m
2006-01-01

Abstract

"Città di Pietra" sono per definizione quelle città il cui principale carattere è dato dall'essere state pensate e costruite organicamente con la pietra, fino a quando il declino di concezioni strutturali basate sulla muratura portante decretarono la fine della fortuna (critica e costruttiva) di questo materiale. Un dato oggi confermato dall'assestamentodi termini contrapposti, attraverso i quali viene riconosciuto il valore di contemporaneità solo al primo di essi: modernità-leggerezza-materiali artificiali vs premodernità-massività-materiali naturali. Sono città di pietra le città "mediterranee", quelle direttamente generate dalla civiltà greca e romana, dalla loro particolare forma di razionalità e i cui valori estetici sono diventati nel tempo ideali condivisi della cultura occidentale. I caratteri architettonici delle città "mediterranee" sono oggi sottoposti a un'aggressione culturale senza precedenti: nuovi modelli estetici e culturali, basati sull'edonismo e l'assolutizzazione del relativo, si impongono e minano alle basi il concetto stesso della loro identità. La mostra Città di Pietra vuole interrogarsi da una parte su quali siano i modelli dominanti che governano le trasformazioni urbane e paesistiche in atto; e dall'altra se esistano ipotesi alternative a quelle fondate sul mito di un'archiettura modernista, hightech, destrutturata, priva di memoria, sradicata dalla propria tradizione, quando non addirittura ad essa ideologicamente nemica. La mostra Città di Pietra, con tutte le precauzioni richieste da un ambito tematico ancora scarsamente percorso dalla ricerca, vuole porsi il problema del riconoscimento critico della potenziale attualità di una cultura muraria, intesa non solo come continuità con le tecniche tradizionali del costruire ma anche come loro radicale aggiornamento. Una mostra che nasce dalla convinzione che oggi esistono e sono ancora vitali alcuni ideali architettonici "mediterranei", che però rischiano di essere spazzati via; e che è necessaria una forte coscienza critica per contrastare la minaccia derivante dai processi in atto di planetaria omologazione culturale.
2006
978-88-317-9104-5
Cellini, F., Cordeschi, S., Balia, F., Barile, P., Casciu, M., Cosi, S., et al. (2006). Mostra "Città di pietra". Biennale di Architettura di Venezia, 128-129.
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