Gli esiti della ricerca educativa negli ambiti didattici, organizzativi e professionali, hanno costantemente indicato nella formazione iniziale e in servizio degli insegnanti e degli altri operatori scolastici, la leva più importante su cui fare affidamento per innovare il sistema educativo. Il Piano per la formazione dei docenti nel triennio 2016-2019, tra le nove macro aree per la formazione, prevede come prima priorità l’“Autonomia organizzativa e didattica” (punto 4.1), che nelle linee strategiche risponde tra l’altro all’esigenza di “Caratterizzare ogni scuola come comunità professionale impegnata nella progettazione partecipata, gestione e valutazione della propria offerta formativa, anche attraverso la formazione di nuove figure con particolari funzioni (referenti, tutor, responsabili di aree di lavoro)”, così come all’esigenza di “Promuovere forme di leadership educativa favorendo il lavoro collaborativo tra gli insegnanti, la formazione di staff, il presidio dell’autonomia di ricerca e innovazione, i rapporti con la dirigenza scolastica”. Si comprende come la piena realizzazione dell’autonomia organizzativa e didattica, orizzonte strategico disegnato dalla Legge 107/2015, debba potersi avvalere di una “massa critica” di operatori in grado di assumersi responsabilmente impegni personali, ma anche per favorire lo sviluppo professionale degli altri, più in generale per adeguare e migliorare l’offerta formativa della scuola (Domenici e Moretti, 2011). La formazione in servizio di referenti d’istituto, funzioni strumentali, figure di coordinamento, tutor, anche in accordo con il Dirigente scolastico e il personale ATA, è dunque indispensabile “per presidiare i processi organizzativi e didattici, finalizzati al miglioramento dell’insegnamento e dei risultati scolastici”. Il Piano per la formazione, inoltre, al punto 8.2, titolato “Startup della formazione e leadership educativa”, esplicita la necessità di alimentare il sistema della formazione in servizio con pratiche e modelli formativi innovativi in collaborazione con Università, centri di ricerca, organismi professionali e altri partner del territorio. Questa parte del Piano, è molto interessante, perché auspica la sinergia tra un ampio numero di soggetti qualificati in grado di garantire la qualità e l’innovazione dei modelli formativi; sembra inoltre voler presidiare e alimentare la competenza di leadership, la cui padronanza dovrebbe essere trasversale a tutti gli operatori scolastici, e il cui esercizio è da ritenersi essenziale per migliorare il sistema scolastico.

Moretti, G. (2019). Sviluppo professionale degli insegnanti e ruoli di leadership: lo sviluppo di competenze degli insegnanti in un corso di Master. In PROFESSIONE INSEGNANTE. Idee e modelli di formazione (pp. 158-170). Milano : Franco Angeli.

Sviluppo professionale degli insegnanti e ruoli di leadership: lo sviluppo di competenze degli insegnanti in un corso di Master

Giovanni Moretti
2019-01-01

Abstract

Gli esiti della ricerca educativa negli ambiti didattici, organizzativi e professionali, hanno costantemente indicato nella formazione iniziale e in servizio degli insegnanti e degli altri operatori scolastici, la leva più importante su cui fare affidamento per innovare il sistema educativo. Il Piano per la formazione dei docenti nel triennio 2016-2019, tra le nove macro aree per la formazione, prevede come prima priorità l’“Autonomia organizzativa e didattica” (punto 4.1), che nelle linee strategiche risponde tra l’altro all’esigenza di “Caratterizzare ogni scuola come comunità professionale impegnata nella progettazione partecipata, gestione e valutazione della propria offerta formativa, anche attraverso la formazione di nuove figure con particolari funzioni (referenti, tutor, responsabili di aree di lavoro)”, così come all’esigenza di “Promuovere forme di leadership educativa favorendo il lavoro collaborativo tra gli insegnanti, la formazione di staff, il presidio dell’autonomia di ricerca e innovazione, i rapporti con la dirigenza scolastica”. Si comprende come la piena realizzazione dell’autonomia organizzativa e didattica, orizzonte strategico disegnato dalla Legge 107/2015, debba potersi avvalere di una “massa critica” di operatori in grado di assumersi responsabilmente impegni personali, ma anche per favorire lo sviluppo professionale degli altri, più in generale per adeguare e migliorare l’offerta formativa della scuola (Domenici e Moretti, 2011). La formazione in servizio di referenti d’istituto, funzioni strumentali, figure di coordinamento, tutor, anche in accordo con il Dirigente scolastico e il personale ATA, è dunque indispensabile “per presidiare i processi organizzativi e didattici, finalizzati al miglioramento dell’insegnamento e dei risultati scolastici”. Il Piano per la formazione, inoltre, al punto 8.2, titolato “Startup della formazione e leadership educativa”, esplicita la necessità di alimentare il sistema della formazione in servizio con pratiche e modelli formativi innovativi in collaborazione con Università, centri di ricerca, organismi professionali e altri partner del territorio. Questa parte del Piano, è molto interessante, perché auspica la sinergia tra un ampio numero di soggetti qualificati in grado di garantire la qualità e l’innovazione dei modelli formativi; sembra inoltre voler presidiare e alimentare la competenza di leadership, la cui padronanza dovrebbe essere trasversale a tutti gli operatori scolastici, e il cui esercizio è da ritenersi essenziale per migliorare il sistema scolastico.
2019
9788891793867
Moretti, G. (2019). Sviluppo professionale degli insegnanti e ruoli di leadership: lo sviluppo di competenze degli insegnanti in un corso di Master. In PROFESSIONE INSEGNANTE. Idee e modelli di formazione (pp. 158-170). Milano : Franco Angeli.
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