La totalità delle donne dei paesi belligeranti fu toccata dalla guerra. In modi diversi dagli uomini, bambine, fanciulle e donne dovettero fare i conti con un conflitto di dimensioni globali che lasciò sui campi di battaglia dieci milioni di soldati, causò un numero imprecisato di morti tra i civili, mobilitò immense risorse economiche, sociali e culturali, coinvolse i paesi neutrali, ridisegnò le carte geografiche e segnò la fine della supremazia europea sul mondo. Gli interventi qui raccolti intendono fare il punto sulle conoscenze attualmente disponibili e suggerire nuove direzioni di ricerca nella storia politica, sociale, istituzionale e culturale del conflitto. Il focus è sull’Italia avendo presente alcuni suoi tratti distintivi, primo tra tutti, quello di aver preso parte alle operazioni dopo l’agosto del ’14, forzando il paese e il Parlamento, per ritrovare un’unità dopo Caporetto, procedere verso la deriva nazionalista e un difficilissimo dopoguerra. Ma, al di là di alcune differenze, in tutte le nazioni belligeranti furono vissute le medesime esperienze tanto che le italiane nei mesi di neutralità osservarono ciò che altrove era stato già organizzato per poi replicarlo.
Bartoloni, S. (a cura di). (2016). La Grande Guerra delle italiane. Mobilitazioni, diritti, trasformazioni. roma : viella.
La Grande Guerra delle italiane. Mobilitazioni, diritti, trasformazioni
Bartoloni Stefania
2016-01-01
Abstract
La totalità delle donne dei paesi belligeranti fu toccata dalla guerra. In modi diversi dagli uomini, bambine, fanciulle e donne dovettero fare i conti con un conflitto di dimensioni globali che lasciò sui campi di battaglia dieci milioni di soldati, causò un numero imprecisato di morti tra i civili, mobilitò immense risorse economiche, sociali e culturali, coinvolse i paesi neutrali, ridisegnò le carte geografiche e segnò la fine della supremazia europea sul mondo. Gli interventi qui raccolti intendono fare il punto sulle conoscenze attualmente disponibili e suggerire nuove direzioni di ricerca nella storia politica, sociale, istituzionale e culturale del conflitto. Il focus è sull’Italia avendo presente alcuni suoi tratti distintivi, primo tra tutti, quello di aver preso parte alle operazioni dopo l’agosto del ’14, forzando il paese e il Parlamento, per ritrovare un’unità dopo Caporetto, procedere verso la deriva nazionalista e un difficilissimo dopoguerra. Ma, al di là di alcune differenze, in tutte le nazioni belligeranti furono vissute le medesime esperienze tanto che le italiane nei mesi di neutralità osservarono ciò che altrove era stato già organizzato per poi replicarlo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.