Negli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, insieme all’incremento dei consumi e al boom economico in Europa e in Nord America, emergevano le contraddizioni di un mondo che iniziava a scoprirsi globale: la questione della povertà assumeva contorni nuovi e drammatici, nel volto delle «periferie» prodotte dai neo-colonialismi. Giovanni XXIII, pochi giorni prima che iniziasse il Concilio Vaticano II (1962-1965), affermò che di fronte a quelle contraddizioni la Chiesa si presentava come «Chiesa dei poveri». Da quelle parole scaturì un dibattito che coinvolse un movimento di vescovi e teologi nel tentativo di promuovere, da una parte, una radicale semplificazione degli apparati ecclesiastici e, dall’altra, l’evangelizzazione dei poveri come la principale missione ricevuta dalla Chiesa cattolica. Muovendosi tra diverse fonti – documenti di archivio, diari dei protagonisti, saggistica e articoli di stampa – il volume vuole ripercorrere e ricostruire, con un interesse storico, le trame di quel dibattito per rispondere all’interrogativo se l’esperienza della «Chiesa dei poveri» sia riducibile a un «pezzo» della storia istituzionale del Concilio Vaticano II, oppure se possa essere compresa come una dimensione embrionale e rappresentativa delle evoluzioni del cattolicesimo in età contemporanea, fino alla ripresa di quegli stessi temi, cinquant’anni dopo, da parte di papa Francesco.
Mennini, M. (2017). La Chiesa dei poveri. Dal Concilio Vaticano II a Papa Francesco. Milano : Guerini e Associati.
La Chiesa dei poveri. Dal Concilio Vaticano II a Papa Francesco
Matteo Mennini
2017-01-01
Abstract
Negli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, insieme all’incremento dei consumi e al boom economico in Europa e in Nord America, emergevano le contraddizioni di un mondo che iniziava a scoprirsi globale: la questione della povertà assumeva contorni nuovi e drammatici, nel volto delle «periferie» prodotte dai neo-colonialismi. Giovanni XXIII, pochi giorni prima che iniziasse il Concilio Vaticano II (1962-1965), affermò che di fronte a quelle contraddizioni la Chiesa si presentava come «Chiesa dei poveri». Da quelle parole scaturì un dibattito che coinvolse un movimento di vescovi e teologi nel tentativo di promuovere, da una parte, una radicale semplificazione degli apparati ecclesiastici e, dall’altra, l’evangelizzazione dei poveri come la principale missione ricevuta dalla Chiesa cattolica. Muovendosi tra diverse fonti – documenti di archivio, diari dei protagonisti, saggistica e articoli di stampa – il volume vuole ripercorrere e ricostruire, con un interesse storico, le trame di quel dibattito per rispondere all’interrogativo se l’esperienza della «Chiesa dei poveri» sia riducibile a un «pezzo» della storia istituzionale del Concilio Vaticano II, oppure se possa essere compresa come una dimensione embrionale e rappresentativa delle evoluzioni del cattolicesimo in età contemporanea, fino alla ripresa di quegli stessi temi, cinquant’anni dopo, da parte di papa Francesco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.