Rispetto al tema del volume, l’Abruzzo si presenta come una regione che offre molti spunti: per le sue caratteristiche naturali, sociali ed economiche è un “laboratorio” di analisi e di situazioni che colpiscono gli studiosi e i geografi in particolare. Nel caso regionale che si vuole trattare – quello dell’Altopiano delle Rocche – si sovrappongono fenomeni di spopolamento delle aree interne, registrabili da circa un secolo, e di rischi naturali che, combinandosi, hanno prodotto una situazione ibrida. A dieci anni dal sisma che ha colpito L’Aquila e dintorni tale peculiare congiuntura è osservabile nei numeri ma – ancora meglio – nel contatto con le realtà locali che raccontano paure, espresse o latenti, risposte istintive, ricerca di soluzioni che a volte, anche in piccoli spazi, muovono l’equilibrio dei borghi, producono effetti sulla percezione del territorio e sulla sua organizzazione, sulla vita delle persone e sull’economia. Se tali effetti saranno permanenti o meno, se le comunità locali sapranno progettare il futuro reinventandosi nelle diversità sarà possibile verificarlo solo al termine del processo di ricostruzione, poiché il sistema economico locale, attualmente, appare dominato dagli investimenti sull’edilizia.
D'Ascenzo, A. (2019). L’Altopiano delle Rocche e il sisma del 2009: percezione del rischio, dinamiche storiche di resilienza sociale, nuovi residenti. In A.P. Giancarlo Macchi Jánica (a cura di), Territori spezzati. Spopolamento e abbandono nelle aree interne dell’Italia contemporanea (pp. 199-207). Roma : Centro Italiano per gli Studi Storico-Geografici - CISGE.
L’Altopiano delle Rocche e il sisma del 2009: percezione del rischio, dinamiche storiche di resilienza sociale, nuovi residenti
Annalisa D'Ascenzo
Investigation
2019-01-01
Abstract
Rispetto al tema del volume, l’Abruzzo si presenta come una regione che offre molti spunti: per le sue caratteristiche naturali, sociali ed economiche è un “laboratorio” di analisi e di situazioni che colpiscono gli studiosi e i geografi in particolare. Nel caso regionale che si vuole trattare – quello dell’Altopiano delle Rocche – si sovrappongono fenomeni di spopolamento delle aree interne, registrabili da circa un secolo, e di rischi naturali che, combinandosi, hanno prodotto una situazione ibrida. A dieci anni dal sisma che ha colpito L’Aquila e dintorni tale peculiare congiuntura è osservabile nei numeri ma – ancora meglio – nel contatto con le realtà locali che raccontano paure, espresse o latenti, risposte istintive, ricerca di soluzioni che a volte, anche in piccoli spazi, muovono l’equilibrio dei borghi, producono effetti sulla percezione del territorio e sulla sua organizzazione, sulla vita delle persone e sull’economia. Se tali effetti saranno permanenti o meno, se le comunità locali sapranno progettare il futuro reinventandosi nelle diversità sarà possibile verificarlo solo al termine del processo di ricostruzione, poiché il sistema economico locale, attualmente, appare dominato dagli investimenti sull’edilizia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.