Il presente contributo si propone di esplorare il significato simbolico che la nudità femminile assume nella Carta do Achamento di Pero Vaz de Caminha e nel resoconto del Naufrágio do galeão grande S. João. Nello specifico, la «nudità senza vergogna» delle indigene descritte da Caminha e la pudica «nuda corporeità» di D. Leonor saranno analizzate alla luce delle riflessioni di Giorgio Agamben relative a quel particolare dispositivo nudità/veste connaturato nell’orizzonte culturale e teologico europeo che sembra riflettersi nella rappresentazione dell’alterità e negli elementi retorici attraverso cui si articola il discorso di scoperta e di colonizzazione.
DE CRESCENZO, L. (2019). (S)coprire il corpo: la nudità femminile nella Carta do Achamento e nel Naufrágio do galeão grande S. João. In Giorgio de Marchis (a cura di), Di naufragi ne so più che il mare. La Cattedra “José Saramago” ricorda Giulia Lanciani (pp. 25-34). Roma : Roma TrE-Press [10.13134/978-88-32136-63-0/3].
(S)coprire il corpo: la nudità femminile nella Carta do Achamento e nel Naufrágio do galeão grande S. João
Luigia De Crescenzo
2019-01-01
Abstract
Il presente contributo si propone di esplorare il significato simbolico che la nudità femminile assume nella Carta do Achamento di Pero Vaz de Caminha e nel resoconto del Naufrágio do galeão grande S. João. Nello specifico, la «nudità senza vergogna» delle indigene descritte da Caminha e la pudica «nuda corporeità» di D. Leonor saranno analizzate alla luce delle riflessioni di Giorgio Agamben relative a quel particolare dispositivo nudità/veste connaturato nell’orizzonte culturale e teologico europeo che sembra riflettersi nella rappresentazione dell’alterità e negli elementi retorici attraverso cui si articola il discorso di scoperta e di colonizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.