I fenomeni di mobilità e di insediamento odierni, infatti, obbligano lo spostamento del focus della riflessione sulle politiche di gestione dei fenomeni migratori e, quindi, sugli effetti e sugli impatti che esse agiscono anche attraverso la produzione di regimi interpretativi e discorsivi. I recenti cambiamenti dei sistemi regolativi contribuiscono a modificare, significativamente, sia le caratteristiche dei movimenti umani contemporanei, sia i processi d’insediamento e d’incorporazione nei contesti sociali di approdo. Il quadro economico e socio-politico, esposto alla “crisi finanziaria perenne” aggravato, inoltre, dalle scelte di politica economica ordoliberiste fondate sul rigido controllo monetario e sull’austerity, ha legittimato il drastico taglio della spesa pubblica e il ritracciamento complessivo delle misure e degli interventi redistributivi e perequativi. Nella società italiana gli anni della crisi in-finita hanno confermato la centralità del mercato quale sistema unico di regolazione e di redistribuzione delle ricchezze e delle risorse sociali e, con riferimento comparativo alle componenti migranti insediate nelle articolazioni della società, mostrato gli effetti razzializzati di segregazione e di confinamento, attraverso la sistematica inclusione differenziale e subalterna. Nella lunga crisi, il ceto medio ha subìto un processo di progressivo impoverimento, si sono sfilacciate le forme della rappresentanza politica e si sono ridotte le capacità di intervento politico dei governi nazionali. I sistemi narrativi adottati dalla comunicazione politica per la produzione del consenso si sono basati sul dispiegamento di immagini e rappresentazioni che hanno sedimentato regimi discorsivi e interpretativi orientati alla individuazione dei migranti come problema economico e sociale (in quanto in competizione nell’accesso al lavoro, al welfare e ai servizi, e responsabili della crisi e delle conflittualità sociali), e come pericolo per l’ordine simbolico e valoriale, con il rischio dello smarrimento delle identità nazionali e delle tradizioni culturali.

Carbone, V. (2019). Continuità e discontinuità del management migratorio. In carmelina chiara canta (a cura di), Accogliere la differenza. Trame culturali nel Mediterraneo (pp. 129-150). Roma : Aracne [10.4399/97888255304077].

Continuità e discontinuità del management migratorio

Vincenzo Carbone
2019-01-01

Abstract

I fenomeni di mobilità e di insediamento odierni, infatti, obbligano lo spostamento del focus della riflessione sulle politiche di gestione dei fenomeni migratori e, quindi, sugli effetti e sugli impatti che esse agiscono anche attraverso la produzione di regimi interpretativi e discorsivi. I recenti cambiamenti dei sistemi regolativi contribuiscono a modificare, significativamente, sia le caratteristiche dei movimenti umani contemporanei, sia i processi d’insediamento e d’incorporazione nei contesti sociali di approdo. Il quadro economico e socio-politico, esposto alla “crisi finanziaria perenne” aggravato, inoltre, dalle scelte di politica economica ordoliberiste fondate sul rigido controllo monetario e sull’austerity, ha legittimato il drastico taglio della spesa pubblica e il ritracciamento complessivo delle misure e degli interventi redistributivi e perequativi. Nella società italiana gli anni della crisi in-finita hanno confermato la centralità del mercato quale sistema unico di regolazione e di redistribuzione delle ricchezze e delle risorse sociali e, con riferimento comparativo alle componenti migranti insediate nelle articolazioni della società, mostrato gli effetti razzializzati di segregazione e di confinamento, attraverso la sistematica inclusione differenziale e subalterna. Nella lunga crisi, il ceto medio ha subìto un processo di progressivo impoverimento, si sono sfilacciate le forme della rappresentanza politica e si sono ridotte le capacità di intervento politico dei governi nazionali. I sistemi narrativi adottati dalla comunicazione politica per la produzione del consenso si sono basati sul dispiegamento di immagini e rappresentazioni che hanno sedimentato regimi discorsivi e interpretativi orientati alla individuazione dei migranti come problema economico e sociale (in quanto in competizione nell’accesso al lavoro, al welfare e ai servizi, e responsabili della crisi e delle conflittualità sociali), e come pericolo per l’ordine simbolico e valoriale, con il rischio dello smarrimento delle identità nazionali e delle tradizioni culturali.
2019
978-88-255-3040-7
Carbone, V. (2019). Continuità e discontinuità del management migratorio. In carmelina chiara canta (a cura di), Accogliere la differenza. Trame culturali nel Mediterraneo (pp. 129-150). Roma : Aracne [10.4399/97888255304077].
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