Il saggio parte dall’assunto di studiosi come Sartori (2006), secondo cui la società contemporanea si definisce mediante una «frattura sociale tra chi possiede e chi non possiede un personal computer (PC) e un modem per accedere ad internet», e approfondiscono il tema dei divari di genere tra gli adolescenti italiani nell’uso dei Social Media, prestando particolare attenzione agli effetti dell’introduzione di nuovi dispositivi tecnologici nella vita quotidiana, che oggi più che in un recente passano risulta caratterizzata da interattività e multimedialità. Descrivono, a tal fine, i risultati di una ricerca condotta attraverso l’uso di interviste e questionari a docenti e dirigenti di istituto, focus group con gli studenti e attività di osservazione diretta delle lezioni realizzate con le LIM, presso cinque scuole secondarie di II grado di diverso indirizzo e un istituto comprensivo. Dai risultati della ricerca, emerge come le ragazze sembrino maggiormente legate alle attività espressive e comunicative e più propense ad accedere a internet mediante dispositivi portatili. Per converso i ragazzi, soprattutto se appartenenti alle working classes, ritengono il genere femminile, e «le mamme di una certa età» in particolar modo, meno capaci e meno adatte ad utilizzare Internet, e pongono in essere vere e proprie pratiche di resilienza psicologica all’idea di una paventata uguaglianza di accesso e utilizzo del Web. Ciò nonostante, uno sguardo d’insieme consente di evidenziare come un accesso più paritario ai dispositivi tecnologici esperito dalle generazioni contemporanee dei nativi digitali contribuisce alla decostruzione dello stereotipo che vede il genere femminile come naturalmente inadatto alle tecnologie.

Casula, C., DE FEO, A. (2016). Mettere il genere dietro la lavagna multimediale?. In E.R. Rita Bianchieri (a cura di), Nuove tecnologie, mutamento sociale e costruzione del Sè (pp. 37-54). Pisa : Pisa University Press.

Mettere il genere dietro la lavagna multimediale?

Antonietta De Feo
2016-01-01

Abstract

Il saggio parte dall’assunto di studiosi come Sartori (2006), secondo cui la società contemporanea si definisce mediante una «frattura sociale tra chi possiede e chi non possiede un personal computer (PC) e un modem per accedere ad internet», e approfondiscono il tema dei divari di genere tra gli adolescenti italiani nell’uso dei Social Media, prestando particolare attenzione agli effetti dell’introduzione di nuovi dispositivi tecnologici nella vita quotidiana, che oggi più che in un recente passano risulta caratterizzata da interattività e multimedialità. Descrivono, a tal fine, i risultati di una ricerca condotta attraverso l’uso di interviste e questionari a docenti e dirigenti di istituto, focus group con gli studenti e attività di osservazione diretta delle lezioni realizzate con le LIM, presso cinque scuole secondarie di II grado di diverso indirizzo e un istituto comprensivo. Dai risultati della ricerca, emerge come le ragazze sembrino maggiormente legate alle attività espressive e comunicative e più propense ad accedere a internet mediante dispositivi portatili. Per converso i ragazzi, soprattutto se appartenenti alle working classes, ritengono il genere femminile, e «le mamme di una certa età» in particolar modo, meno capaci e meno adatte ad utilizzare Internet, e pongono in essere vere e proprie pratiche di resilienza psicologica all’idea di una paventata uguaglianza di accesso e utilizzo del Web. Ciò nonostante, uno sguardo d’insieme consente di evidenziare come un accesso più paritario ai dispositivi tecnologici esperito dalle generazioni contemporanee dei nativi digitali contribuisce alla decostruzione dello stereotipo che vede il genere femminile come naturalmente inadatto alle tecnologie.
2016
978-88-6741-582-3
Casula, C., DE FEO, A. (2016). Mettere il genere dietro la lavagna multimediale?. In E.R. Rita Bianchieri (a cura di), Nuove tecnologie, mutamento sociale e costruzione del Sè (pp. 37-54). Pisa : Pisa University Press.
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