Il contributo di Casula e De Feo si sofferma sull’analisi di genere relativa alla ricerca CIRD, volta a verificare la presenza di eventuali differenze e diseguaglianze nella rappresentazione ed utilizzo delle LIM (e delle ICT senso lato) da parte di studenti ed insegnanti. I risultati dell’analisi mostrano la persistenza in ambito scolastico di una “cultura del computer” socialmente costruita al maschile, che porta a seguire nei meccanismi di attribuzione di competenza tecnologica un criterio di genere che premia docenti e studenti maschi rispetto alle loro colleghe femmine. Tuttavia, l’utilizzo di dispositivi tecnologici caratterizzati da multimedialità e interattività (come gli smartphone o la stessa LIM) emerge come “finestra di opportunità” per una riconfigurazione di identità e relazioni (di genere, ma non solo) secondo modalità più aperte e paritarie. Evitando posizioni di determinismo tecnologico, le autrici concludono suggerendo «l’importanza di adottare in ambito scolastico misure di sensibilizzazione verso il tema dei divari di genere (…) per consentire alla Scuola 2.0 di realizzare appieno la sua rivoluzionaria portata in questo fondamentale aspetto dell’integrazione sociale».
Casula, C., DE FEO, A. (2015). Genere e attribuzione di competenze nella Scuola 2.0. In C.C. Paolo Calidoni (a cura di), Education 2.0: esperienze, riflessioni, scenari (pp. 105-114). Cagliari : CUEC.
Genere e attribuzione di competenze nella Scuola 2.0
Antonietta De Feo
2015-01-01
Abstract
Il contributo di Casula e De Feo si sofferma sull’analisi di genere relativa alla ricerca CIRD, volta a verificare la presenza di eventuali differenze e diseguaglianze nella rappresentazione ed utilizzo delle LIM (e delle ICT senso lato) da parte di studenti ed insegnanti. I risultati dell’analisi mostrano la persistenza in ambito scolastico di una “cultura del computer” socialmente costruita al maschile, che porta a seguire nei meccanismi di attribuzione di competenza tecnologica un criterio di genere che premia docenti e studenti maschi rispetto alle loro colleghe femmine. Tuttavia, l’utilizzo di dispositivi tecnologici caratterizzati da multimedialità e interattività (come gli smartphone o la stessa LIM) emerge come “finestra di opportunità” per una riconfigurazione di identità e relazioni (di genere, ma non solo) secondo modalità più aperte e paritarie. Evitando posizioni di determinismo tecnologico, le autrici concludono suggerendo «l’importanza di adottare in ambito scolastico misure di sensibilizzazione verso il tema dei divari di genere (…) per consentire alla Scuola 2.0 di realizzare appieno la sua rivoluzionaria portata in questo fondamentale aspetto dell’integrazione sociale».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.