Nella sua concezione della lingua dei nomi – riflesso, nel loro caratterizzarsi come idee, della parola creatrice di Dio – e delle parole, che hanno fi - nito per comunicare contenuti estrinseci e sono il fondamento dei concetti, Walter Benjamin mostra di essere in piena sintonia con Gershom Scholem e con la sua visione cabbalistica del formalismo del linguaggio della Torah, in cui sono fondamentali il suono, il valore numerico e la forma delle lettere, e non i contenuti e i significati del testo:1 «Non c’è un contenuto della lingua: come comunicazione la lingua comunica un essere spirituale, e cioè una comunicabilità pura e semplice»
Tagliacozzo, T. (2016). PREFAZIONE . “Una comunicabilità pura e semplice”. Il linguaggio come forma pura in Benjamin e Scholem, 7-13.
PREFAZIONE . “Una comunicabilità pura e semplice”. Il linguaggio come forma pura in Benjamin e Scholem
Tamara Tagliacozzo
2016-01-01
Abstract
Nella sua concezione della lingua dei nomi – riflesso, nel loro caratterizzarsi come idee, della parola creatrice di Dio – e delle parole, che hanno fi - nito per comunicare contenuti estrinseci e sono il fondamento dei concetti, Walter Benjamin mostra di essere in piena sintonia con Gershom Scholem e con la sua visione cabbalistica del formalismo del linguaggio della Torah, in cui sono fondamentali il suono, il valore numerico e la forma delle lettere, e non i contenuti e i significati del testo:1 «Non c’è un contenuto della lingua: come comunicazione la lingua comunica un essere spirituale, e cioè una comunicabilità pura e semplice»I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.